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Nicole Zunino

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28Feb

Da Sogno a Leadership: Le 5 Fasi di Crescita del Business

Febbraio 28, 2025 nicolezunino BUSINESS BASIC

Da Sogno a Leadership: Le 5 Fasi di Crescita del Business

La domanda da cui partire è semplice, ti stai focalizzando sulla cosa giusta al momento giusto?

E no ( spoiler ) , non è detto che siano i social e il piano marketing!

Il percorso di crescita di un business passa attraverso diverse fasi, ognuna con le proprie sfide, priorità e mentalità da sviluppare.

È fondamentale capire in quale fase si trovi il nostro business per non perderci nella miriade di imput che arrivano dall’esterno, devo fare un funnel? Devo concentrarmi sull’essere costante nella mia comunicazione? Oppure concentrarmi su tecniche di vendita?

Tutto ciò dipende dalla fase in cui ti trovi.
Qui trovi una guida utile per capire nell’immediato la tua fase, le sfide e le priorità collegate.

1. DREAM UP  (fase di Ideazione – Sogno e Progettazione)

Cos’è:

È la fase in cui nasce l’idea di business. Qui nascono idee, spunti, si inizia a sognare un proprio progetto. In questa fase spesso si è impegnati anche in un altro lavoro, quindi la sfida anche è dedicare il tempo a sviluppare il nuovo progetto.

Check-list: Sei in questa fase se…

  • Hai un’idea di business ma non hai ancora avviato nulla.
  • Non hai ancora un prodotto o servizio definito.
  • Stai esplorando il mercato e studiando i tuoi potenziali clienti.
  • Non hai un modello di business chiaro.
  • Hai mille idee e non sai su quale concentrarti

Priorità su cui concentrarti:

  • Chiarezza sulla tua visione e missione. ( ti vedi fare questo lavoro per i prossimi 10 anni e oltre? )
  • Analisi del mercato e del target di riferimento. ( no, i tuoi clienti non sono tutti. Sfatiamo questo mito )
  • Creazione del prodotto e servizio: cosa lo rende unico, che valore vuoi portare alle persone…
  • Validazione dell’idea con ricerche e test. ( vai a trovare persone che provano il tuo prodotto e servizio, ti sarà utile per acquisire fiducia e capire cosa può essere migliorato )

Consapevolezza:

  • Focalizzati sul processo, abbraccialo perchè non si accelera se reagiamo, ci lamentiamo, facciamo grandi drammi…
  • Lavora sulle tue emozioni e stati interiori, perchè in questa fase fanno capolino tutte le tue paure di non essere abbastanza, di cosa diranno gli altri, e se poi fallisci che figura fai… etc etc. Quindi, fai una bella lista ora di tutte queste paure e scegli ora come ti comporterai quando queste paure si mostreranno.

Strumenti utili:

  • Mappe Mentali/Trello (per mappare idee e brainstorming).
  • Google Trends (per ricerche di mercato).
  • Notion/Evernote (per organizzare appunti e strategie).

Parola chiave:

  • Inizia e sperimenta. Ricorda che grandi aziende sono spesso nate nel garage di qualcuno o in soggiorno, quindi non è la perfezione l’obiettivo in questa fase… bensì iniziare, fallire, testare, migliorare e continuare. Divertendoti lungo il processo, non rendiamo le cose più difficili prendendoci troppo sul serio.

 

2.START UP (Avvio e Sperimentazione)

Cos’è:

Qui il business prende forma: si passa dall’idea all’azione con il primo prodotto o servizio, arrivano i primi clienti e le prime vendite. Complimenti, il tuo business non è più solo un sogno ma sta diventando sempre più concreto!

Check-list: Sei in questa fase se…

  • Hai sviluppato un primo prodotto o servizio.
  • Hai fatto le prime vendite
  • Ma non c’è un flusso costante e in crescita di clienti, quindi le vendite sono ancora random
  • Hai aperto p.iva
  • Hai una vetrina per il tuo lavoro ( negozio, sito web, social o almeno 1 di queste )

Priorità su cui concentrarti:

  • Continuare a investire sul prodotto/servizio e ottenere feedback.
  • Creare un’offerta chiara e una pricing strategy.
  • Lavorare sulla sostenibilità finanziaria iniziale. ( qual è il breakeven? )
  • Iniziare a costruire un’audience ( implementare un piano di comunicazione e marketing per farti conoscere )

Strumenti utili:

  • Canva (per branding e grafiche).
  • Google Forms/Typeform (per raccogliere feedback dei clienti).
  • Mailchimp (per email marketing iniziale).

Consapevolezza:

  • Non avere fretta e cerca di non correre in tutte le direzioni, rincorrendo il nuovo trend o metodo di business del momento
  • Rimani focalizzato sul prodotto/servizio, perchè più investi in questo più tu sei certa del valore che offri e la paura di essere una frode o un’impostore sarà messa a tacere con maggiore serenità
  • Comunica, fatti conoscere nei modi che sono in linea a te. Prima di tutto evita di paragonarti agli altri e utilizza gli strumenti che desideri ( social, radio, sito etc… ) per condividere valore, aiuto, consapevolezza, strumenti… in questa fase è facile farsi prendere da paure, timidezze o dal bisogno di vendere subito. Quando agiamo da queste mancanze che hanno il focus solo sul nostro personale risultato, ci scolleghiamo dalle persone che possiamo aiutare e a loro arriva il nostro bisogno e non il nostro valore.

Parole Chiave:

  • Prodotto, Comunicazione e Vendita!! ( e sì, divertiti anche qui che un pò di leggerezza aiuta a vedere tutto nella prospettiva migliore )

 

3. RAMP – UP (Crescita e Consolidamento)

Cos’è:

Il business sta iniziando a generare entrate costanti, ma servono strategie solide per consolidarlo e renderlo sostenibile, soprattutto per non crollare in buon-out!

Check-list: Sei in questa fase se…

  • Hai un flusso di clienti costante.
  • Stai iniziando a generare profitti.
  • Hai definito processi chiari per la tua attività.
  • Ti rendi conto che da sola non puoi gestire tutto perchè il flusso di lavoro complessivo è intenso e non hai tempo per pensare ad altro

Priorità su cui concentrarti:

  • Ottimizzare i processi interni ( cosa puoi fare solo tu e cosa può essere delegato o automatizzato ?)
  • Delegare alcune attività: con un team piccolo o con aiuto di un project manager che ti aiuti a organizzare il lavoro in modo più efficace
  • Lavorare sulla fidelizzazione dei clienti. ( creare strategie ad hoc e/o ampliare il portafoglio servizi/prodotti)
  • Iniziare a investire in marketing strategico.

Strumenti utili:

  • Slack (per comunicazione interna con il team).
  • Todoist/Asana (per gestione progetti).
  • Google Analytics (per monitorare le performance del sito web).

Consapevolezza:

  • Cosa emerge quando pensi che è il tempo di delegare, investire in un team, ampliare le tue responsabilità e ruolo?
  • Iniziare a lavorare sulla tua nuova immagine mentale come imprenditrice. Che tipo di imprenditrice vuoi essere? Che consapevolezza e mindset ti serve per esserlo?

Parole Chiave:

  • Salto da freelance a imprenditrice al 100%

 

4. SCALE – UP (Espansione e Automazione)

Cos’è:

Il business è solido e in crescita. Ora bisogna ampliare il team, automatizzare processi e scalare le entrate.

Check-list: Sei in questa fase se…

  • Il tuo business genera entrate consistenti e in crescita.
  • Hai un team strutturato o in espansione a cui hai delegato parte delle operazioni
  • Hai quindi recuperato tempo per te
  • Hai iniziato ad automatizzare alcuni processi.
  • Stai cercando nuovi mercati o opportunità di crescita.

Priorità su cui concentrarti:

  • La tua leadership.
  • Espandere il team con ruoli chiave e fidarti ( il rischio qui è continuare a fare micro management e sprecare il talento del tuo team )
  • Scalare il business con nuovi canali di vendita o prodotti

Consapevolezza:

  • La persona che ha iniziato questo business non può essere la stessa persona che lo fa evolvere, in cosa è prioritario che tu evolva per essere il leader e la guida che la tua azienda ha bisogno?

Parole Chiave:

  • Conosci te stessa, le tue limitazioni e paure per poter costruire un’azienda in cui i migliori talenti vogliono collaborare

 

5. LEADERSHIP (Evoluzione e Impatto)

Cos’è:

Sei leader del mercato. La tua azienda è riconosciuta come punto di riferimento e le opportunità sono in crescita continuamente.

Check-list: Sei in questa fase se…

  • Il tuo brand è riconosciuto e ha un impatto nel mercato.
  • Sei un punto di riferimento nel tuo settore.
  • Ti concentri su innovazione e leadership.
  • Stai esplorando nuove opportunità di crescita e diversificazione.

Priorità su cui concentrarti:

  • Osserva il mercato e le innovazioni che altri portano
  • Creare partnership strategiche.
  • Rafforzare la cultura aziendale e la leadership.
  • Dare un contributo alla comunità o al settore.

Strumenti utili:

  • LinkedIn Sales Navigator (per networking strategico).
  • Notion/Confluence (per documentare la cultura aziendale).

Consapevolezza:

  • In questa fase è facile cadere nel bias di overconficence ovvero la tendenza a sopravvalutare le proprie capacità e decisioni basandosi sui successi passati. Questo atteggiamento può portare a sottovalutare i rischi, ignorare i feedback critici e prendere decisioni avventate. Per evitarlo, è importante continuare a essere aperti al confronto, investire nella formazione e nell’innovazione, e circondarsi di persone che possano offrire prospettive diverse. Ricordiamoci tutti che fine hanno fatto Nokia, Blockbuster o Kodak che da leader di mercato hanno rovinosamente perso la loro leadership per no aver saputo valutare le nuove innovazioni.

Parole Chiave:

  • Ascolto e Osservazione del mercato per continuare ad anticipare i tempi ed innovare.

 

CONCLUSIONE

Dobbiamo tutti diventare leader di mercato? Certamente no.

Ogni business ha il suo modello di business, le sue particolarità e sfide. Ciò che è fondamentale fare è comprendere in che fase siamo per identificare le priorità sennò, come spesso osservo, la confusione dilaga, manca una chiara direzione e sono le nostre insicurezze e frustrazioni che ci muovono e ci fanno cercare soluzioni miracolose senza aver scavato in profondità per creare fondamenta solide su cui costruire il nostro business.

Sapere dove sei ti aiuta a concentrarti su ciò che conta davvero, evitando di saltare passi fondamentali. Non iniziare dal marketing se non hai ancora un prodotto solido!

Se senti di aver bisogno di una guida pratica per costruire il tuo business in modo solido e strategico, scopri il corso Online is the New Black. Ti fornirà gli strumenti essenziali per partire dalle basi, evitando errori comuni e strutturando il tuo business con sicurezza. Non lasciare che la confusione o la paura di sbagliare ti blocchino: inizia oggi il tuo percorso imprenditoriale con il supporto giusto! ????

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22Gen

INIZIO DEL NUOVO ANNO SECONDO LO HUMAN DESIGN: LA PORTA 41 E IL NUOVO CICLO ENERGETICO

Gennaio 22, 2025 nicolezunino HUMAN DESIGN

INIZIO DEL NUOVO ANNO SECONDO LO HUMAN DESIGN: LA PORTA 41 E IL NUOVO CICLO ENERGETICO

LA MAPPA PER LA NOSTRA REALIZZAZIONE

Se guardiamo il calendario tradizionale, il primo giorno dell’anno è il 1° gennaio. Ma se osserviamo la realtà energetica attraverso la lente dell’Human Design, scopriamo che il vero inizio dell’anno avviene quando il Sole illumina la Porta 41 del Mandala del Rave ( che nel 2025 accade il 22 gennaio). Questo passaggio segna il momento in cui inizia un ciclo creativo di 365 giorni che ci sostiene e ci accompagna nel lasciare andare tutto ciò che non ci appartiene più e ci sostiene nel creare una vita in linea noi. Certo, c’è del lavoro da fare… e sta a noi cogliere questa opportunità.

Il Movimento del Sole e le Porte del Human Design

Nel sistema del Human Design, il Sole si muove attraverso le 64 Porte del Mandala, ognuna delle quali rappresenta un’energia archetipica specifica. Ogni porta offre una frequenza unica che influenza il nostro campo energetico a livello collettivo e individuale. Quando il Sole illumina una determinata porta ( ogni 5 – 6 giorni ), sollecita una determinata sfumatura e caratteristica del nostro illimitato potenziale, incarnato appunto nell’archetipo che la porta rappresenta.

Offrendoci così una grande opportunità di crescita, consapevolezza e trasformazione.

Queste Porte si collegano ai 64 Esagrammi dell’I Ching, ai 64 Codoni del DNA e alle 64 Chiavi Genetiche (Gene Keys), creando un linguaggio simbolico che intreccia corpo, mente e spirito in un’unica matrice universale.

Ognuno di noi è influenzato da questa energia e può scegliere se usarla come trampolino di crescita ed evoluzione o passare attraverso la centrifuga. Infatti, se il nostro livello di consapevolezza è basso, l’energia disponibile amplificherà l’ombra della porta stessa rendendoci più reattivi, sia noi sia le persone attorno a noi.

Ogni porta che il Sole illumina tocca tutti noi, indipendentemente dal fatto che sia definita nel nostro disegno o aperta.

  • Se una porta è definita (colorata)  nel nostro disegno, significa che quel tema e quell’energia sono parte integrante del nostro bagaglio personale e siamo qui per masterizzarli e condividerli con il mondo
  • Se la porta è aperta (bianca ), riceviamo questa energia in modo più variabile e influenzabile dall’ambiente, il che può offrirci l’opportunità di apprendere nuove sfumature di quell’archetipo e di esplorare come possiamo integrarlo nella nostra esperienza.

La Porta 41: Il Seme del Nuovo Ciclo

La Porta 41, situata nel Centro della Base, è conosciuta come La Porta del Sogno e dell’Immaginazione. Questa porta rappresenta il desiderio, la proiezione immaginativa e la capacità di sognare nuove possibilità.

Quando il Sole entra in questa porta, la nostra coscienza collettiva riceve un impulso per lasciare andare il passato e immaginare il futuro. È il momento perfetto per piantare i semi di nuove intenzioni, allineandoci a ciò che desideriamo realmente manifestare nei prossimi mesi.

È importante fermarsi, fare pausa e contemplare i nostri sogni, desideri e obiettivi per chiederci se davvero ci appartengono ancora o ci sono mai appartenuti; è il tempo di smettere di perseguire traguardi per compiacere gli altri o per sentirci finalmente visti e meritevoli. Non è più tempo per desideri che nascono dalla mancanza e dalla paura.

Spesso vedo persone che si danno obiettivi guardandosi intorno, in base a ciò che vedono gli altri fare o in base a ciò che pensano sia possibile fare. L’obiettivo nasce da dentro, l’esterno può essere una cassa di risonanza o un bel buffet pieno di opzioni, ma non può essere la bussola per scegliere la destinazione. Quella parte da dentro e richiede onestà con noi stesse.

Come usare l’Energia Disponibile di Questi Giorni:

L’energia della Porta 41 ci invita a:

  • Fare spazio al nuovo: lasciare andare pesi, vecchie credenze e schemi limitanti.
  • Sognare in grande: connetterci con la nostra visione più autentica e ispirata. ( e prendiamo nota di tutti gli eventuali “non posso” o “è difficile” che la mente ci suggerisce)
  • Accogliere il vuoto creativo: prima di manifestare, dobbiamo creare uno spazio vuoto dentro di noi per permettere alla nuova energia di emergere. Pausa, silenzio, contemplazione… in una parola: stare. Eh lo so, è spesso la cosa più difficile.
  • Evitare il desiderio illusorio: essere consapevoli della differenza tra un desiderio autentico e un’illusione dettata dalla mente o dal condizionamento esterno. Osservare perchè vogliamo realizzare questo sogno: quali le reali motivazioni, intenzioni e consapevolezze alla base.

Esercizi e Domande di Journaling

Ecco alcune riflessioni per lavorare con l’energia della Porta 41 in modo consapevole, puoi fare journaling o portare queste domande con te mentre mediti, passeggi, stai con te stessa.

Domande Generali

  1. Quali sogni e visioni emergono dentro di me in questo momento? ( porta attenzione al cuore )
  2. Quali desideri sento autentici e quali potrebbero essere frutto del condizionamento o nascere dalle mie ombre?
  3. Quali sono i sogni che un giorno potrei rimpiangere di non aver vissuto? ( attenzione, non ho detto realizzato… ma vissuto, cioè non aver osato viverli, manifestarli, concretizzarli in un progetto…)
  4. Cosa devo lasciare andare per creare spazio al nuovo? ( pensieri, credenze, abitudini, situazioni, cose… )
  5. Quali limiti mi sto dando o sto accettando dall’esterno? Come sto rendendo il processo più complicato?
  6. Qual è il primo passo per realizzare ciò che desidero?
  7. Chi voglio essere io? Che tipo di persona realizza questi sogni?

Domande di Journaling per i Diversi Tipi Bioenergetici

Manifestatore

  • Quale iniziativa sento di voler lanciare quest’anno?
  • Come posso comunicare i miei desideri in modo chiaro e autentico?
  • Come posso abbracciare il mio potere creativo, senza prima cercare approvazione o riscontro all’esterno?

Generatore e Generatore Manifestante

  • Quali desideri accendono una vero entusiasmo in me? ( senti il corpo, non la testa )
  • Sto dando spazio sufficiente al gioco e alla sperimentazione prima di impegnarmi in un nuovo progetto?
  • Cosa mi fa davvero sentire soddisfatta e appagata?

Proiettore

  • Quali inviti desidero attrarre nella mia vita?
  • Qual è il valore che voglio condividere con gli altri ( e per cui desidero essere riconosciuta ) ?
  • Com’è per me una vita piena di successo?

Riflettore

  • Cosa osservo nel mio ambiente? Quali sono i miglioramenti che vedo prioritari per il bene di tutti?
  • Mi do il permesso di evolvere e cambiare?
  • Quali emozioni ed energie sento che non mi appartengono e che posso rilasciare?

 

L’ingresso del Sole nella Porta 41 non è solo un fenomeno astrologico, ma un’opportunità energetica per vivere un nuovo anno con maggiore consapevolezza ed autenticità.

Siamo nel mezzo di un’immensa trasformazione, una nuova era è alle porte e possiamo scegliere se far parte del cambiamento o resistergli. Allinearci al nostro potenziale è tutto ciò che ci è richiesto per navigare questi momenti e lo Human Design è una mappa precisa e profonda per guidarci a incarnare e manifestare il nostro vero potenziale, con grazia e amore.

Ad Maiora

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06Nov

GENERATOR NEL BUSINESS

Novembre 6, 2022 nicolezunino HUMAN DESIGN

GENERATOR IN BUSINESS

LA MAPPA PER LA NOSTRA REALIZZAZIONE

VUOI ASCOLTARE RIASSUNTO DELL'ARTICOLO? CLICCA QUI!

Premesse per iniziare a parlare dei Generatori nel business.
Oprah è un generatore, quindi rende immediatamente cool i generatori. 🙂

Inoltre, qualunque sia il nostro tipo bioenergetico  (se siamo un generatore, manifesting generator, manifestatore, proiettore, riflettore ) questo non è mai inteso come un limite che indica cosa possiamo fare o cosa non possiamo fare nella vita e nel lavoro. Non sarà mai un limite, ricordiamocelo!

Capire il nostro tipo bioenergetico ( e non solo, perché poi le sfumature e le variabili sono davvero tantissime e molto profonde ) ci fa capire qual è il nostro modo naturale di interagire con il mondo e manifestare la nostra vera essenza.

 

Infine, quando parliamo di manifestare chi siamo ora lo osserviamo in relazione al nostro business perché qui parliamo di realizzazione professionale, ma è applicabile a ogni contesto della nostra vita; perché chi siamo lo esprimiamo nella nostra carriera ma anche quando facciamo la spesa, quando stiamo facendo la manicure, quando siamo con le persone che amiamo… e in ogni contesto della nostra vita, perché chi siamo e la nostra vita non è diviso in compartimenti stagni.

 

Il nostro scopo è essere allineate al nostro Sé superiore e alla nostra versione più integra e autentica. Come donne e imprenditrici.

 

E dopo queste premesse necessarie, iniziamo a osservare il modo migliore per un generatore di fare il suo lavoro e quindi di realizzarsi attraverso la sua carriera.

Per un generatore il suo lavoro è un aspetto cruciale per la sua realizzazione profonda.

Il suo lavoro è un mezzo essenziale per realizzare lo scopo della sua Anima e fare il lavoro che è venuto a compiere in questa vita.

Il generatore è una persona che ha un energia sacrale sempre disponibile e questa energia ci parla di passione, desiderio, creatività, gioia di vivere, significato… E questa energia è importante che sia incanalata in ciò che ama davvero ( rischio burn-out sennò )

 

Le sue passioni sono come le molliche di pane che lo conducono alla destinazione più grande.

E questo comporta due cose importanti.

La primissima è essere consapevole e osservare ciò che ama fare in ogni contesto, non solo lavorativo, senza dare nulla per scontato solo perché “ci viene naturale” o perché si minimizza, o si ignora l’impatto che può avere nel lavoro.

Siamo abituate ( o meglio condizionate ) a pensare che solo certe skills siano spendibili nel lavoro, mentre altre siano inutili.

 

E questo punto ci porta al secondo aspetto importante da guardare: la necessità di decondizionarci da tutto quello che è il pensiero prevalentemente della nostra cultura che tende a dare molto più valore al sacrificio, alla sofferenza, alla fatica quando si parla di carriera.

Come se l’appagamento profondo, che nasce seguendo ciò che per me è significativo e che a me dà nutrimento e mi fa piacere, non possa essere conciliato con una carriera di successo che mi dia anche una grande gratificazione economica.

 

Tutto questo sembra che non sia conciliabile quando parliamo di business, invece è importante che tutti noi ( Generatori e Manifesting Generator soprattutto) iniziamo a fare un profondo lavoro di decondizionamento che ci porti a pensare e sentire che successo non significa più sacrificio e rinunciare a parti importanti di noi; ma che il vero successo – qualunque cosa significhi per noi – passa attraverso scelte consapevoli che valorizzino e diano priorità a ciò che amiamo e che ci porta gioia e appagamento.
So che può sembrare troppo bello per essere vero; ma come sempre non chiedo di credermi sulla parola ma d’iniziare a sperimentare tutto ciò, un giorno alla volta, e osservare come la vostra vita si trasformerà.

 

Quindi per tutti i generatori è vitale ed efficace osservare ogni aspetto della loro vita. Guardare cosa amano fare, cosa gli dà appagamento e nutrire quell’aspetto, ma non solo l’azione in sé  anche il modo in cui facciamo l’azione stessa. Esempio, può essere che a due persone piaccia vendere e gli riesca bene, raggiungendo entrambi buoni risultati, ma il modo in cui vendono può essere profondamente diverso perché entrambi hanno un loro modo allineato, che sentono proprio e che li entusiasmi nel processo di vendita.
Quindi caro generatore, osserva cosa ti piace e anche la modalità che più di gratifica.

 

Il processo per comprendere, creare e vivere una carriera che appaghi un generatore è un processo interno, che parte da dentro e si riversa all’esterno (così dentro così fuori come cita una famosa massima esoterica)  poiché prima di tutto è necessario che un generatore osservi e riconosca le sue passioni. Non è un processo mentale e che nasce osservando le limitate opzioni disponibili nel mondo, ma un processo che nasce da dentro e che coinvolge il corpo.

Soddisfazione e frustrazione sono due segnali corporei che indicano se il generatore sta agendo in modo allineato a Sé o no.

Le risposte non si trovano nella mente, per nessun tipo e soprattutto per un generatore.
Le sue autentiche risposte vibrano nel corpo.
Come ti senti quando pensi alla persona che ami o a qualcosa che desideri profondamente?
Ti senti, ad esempio, più leggera, felice, entusiasta…. È un sentimento, non di certo una lista di pro e contro.

 

Quindi creare e vivere la carriera che appaghi un generatore è un processo interno: prima sento cosa mi entusiasma e poi agisco. Non guardo le carriere attualmente disponibili e poi tra quelle scelgo la meno peggio.

Riconosco ciò che mi appassiona, onoro i miei desideri e mi lascio guidare dalla vita ( Sì, la fiducia e l’affidarsi sono due ingredienti essenziali )

Questo è il processo che io inconsapevolmente ho utilizzato tantissimi anni fa, prima di conoscere Human Design, quando ero stanca del lavoro in azienda e non lo sentivo più mio.

 

Ho preso una lavagna di sughero e ho attaccato tutte le parole chiave che descrivono quello che a me piace fare e quello su cui volevo costruire la mia vita; all’inizio non mi sembrava realistico e non sapevo che tipo di lavoro avrei potuto creare, poi seguendo gli imput che ho trovato nel cammino, ho creato il lavoro che faccio oggi e che mi appaga molto più di quanto immaginassi.

 

Parlando di segnali incontrati sulla strada, parliamo di un altro aspetto importante è che guarda i generatori: la loro strategia.

I generatori non sono qui per iniziare le cose da zero ( quelli sono i manifestatori ) ma sono qui per rispondere agli imput che arrivano dal mondo esterno. Non sarà mai una risposta mentale, ma corporea. Una risposta che nasce da dentro e che dipende dall’autorità sacrale o emozionale che contraddistingue un generatore.
Quindi ti chiedi quale sarà la tua prossima mossa di business? Osserva gli imput che ti arrivano dal mondo e sintonizzati sulle sensazioni che il tuo corpo prova.

Se cerchi le risposte nella mente e in ciò che pensi dovresti, sarebbe opportuno o conveniente fare… lì perdi efficacia ed efficienza. Incontrando resistenze e frustrazioni nel cammino.

 

Questo può essere un tema per molti di noi, siamo molto più abituate e allenate a stare nella mente ( rimuginando magari ) la maggior parte del tempo, che stare nel corpo, sentire le sensazioni e i feedback che ci dà. Sentire può essere scomodo, soprattutto quando non ci piace ciò che proviamo e tendiamo a scattare nel mentale, reagendo e cercando una soluzione per “sistemare le cose”. Ma questa non è mai la strategia giusta e sostenibile; per nessuno di noi, generatori inclusi, perché stiamo bypassando la sfida non comprendendola fino in fondo… quindi nessun stupore se si ripresenta nel cammino.

 

Quando ci sentiamo stanche e frustrate dal nostro lavoro, non sarà lamentandoci, cambiando lavoro, cercando soluzioni che aggiustino la situazione che ci permetterà di migliorare il nostro grado di appagamento. Senti la frustrazione, osserva dove nasce e di che desideri non ascoltati sta parlando… così potrai capire e vedere dove è veramente necessario trasformarsi, apportare migliorie e nuove strategie.

E osserva la tua vita da ogni angolatura, perché ogni area è comunicante con le altre e si alimentano a vicenda.

 

Osserva dove metti la tua energia, la investi in ciò che ti appaga e che ti piace o la stai investendo in una serie di attività che pensi di dover fare, ma che se potessi smettere adesso lo faresti perché non ti rendono appagata?

Imparare a dire di no per un generatore è molto più efficace di mille sì.

Molto spesso dire di no al cliente che non è in linea per noi è molto più efficace e molto più remunerativo che dire di sì. Quando diciamo di no dichiariamo con fermezza e facciamo spazio per ciò che vogliamo affinché la Luce ( o Universo, Fonte…. Scegli il nome che più ti risuona ) illumini quello spazio con ciò che è veramente in linea a noi e ai nostri desideri.

 

Immaginiamoci in un costante dialogo con l’Universo, un dialogo fatto non solo di parole ma di azioni e ogni nostro gesto dialoga con la Vita affermando ciò che vogliamo e ciò in cui crediamo.

Quando siamo impegnate a portare avanti situazioni che non ci appagano, senza ammetterlo a noi stesse, reagendo a ciò che viviamo e nutrendo così la nostra stessa frustrazione… è come se affermassimo che tutto ciò ci piace e può continuare.
Riconoscere cosa ci soddisfa e cosa no è il primo passo per cambiare le cose.
La consapevolezza è la più grande maestra e guaritrice.

Riconoscere poi che ora non abbiamo tutte le risposte e che le incontreremo un po’ alla volta, man mano che proseguiamo il cammino, che ci apriamo ad osservare ciò che arriva, onorando noi stesse e lasciando andare ogni mania di controllo… è un passo altrettanto essenziale e trasformativo.

 

Si pensa che quando parliamo di business tutto deve essere già previsto, inserito in un piano d’azione, magari in un orizzonte temporale di 5 anni… tutto ciò non solo è obsoleto, ma non è mai stato 100% vero. Ogni crisi o cambiamento di mercato ha dimostrato con i fatti che non possiamo prevedere ogni mossa e scenario, ciò che serve è flessibilità, rapidità d’azione e capire come l’umanità sta evolvendo ( e di conseguenza l’economia )

 

Come direbbe Steve Jobs riusciamo a mettere in fila i puntini solo dopo, solo a posteriori.

 

Da dove partire?

Da un check up iniziale.
Osserva ogni area della tua vita.
Cosa ti piace e cosa no?

Stai effettivamente nutrendo i tuoi desideri, passioni o puoi fare di meglio?

Cosa ti da soddisfazione o cosa frustrazione?

Cosa di ciò che non ami fare puoi iniziare a eliminare e delegare?
Probabilmente non potrai eliminare o delegare oggi stesso ogni attività che non ti appaga; ed è naturale soprattutto all’inizio.
Sii onesta con ciò che non ti piace e che comunque ora devi fare, chiedi di essere guidata a vedere nuove soluzioni e opportunità e nutri tutto ciò che ti gratifica ( non c’è nulla di troppo piccolo o insignificante, non lasciare che il giudizio entri )

I Generatori sono qui per realizzarsi attraverso il lavoro che amano e il risvolto economico è una conseguenza di questo processo di realizzazione, se inseguono i soldi e subordinano a questi la loro carriera non raggiungeranno mai il successo a cui sono destinati.

Sono qui per masterizzare un tema nel tempo, quindi focalizzarti su ciò che ami e nutrirlo, amplificarlo e portare il tuo contributo nel tempo è una chiave di sicuro successo e crescita.

 

Lascia perdere le strategie di marketing e vendita che non ti risuonano, che metti in atto solo perché altri lo fanno ma che non ti fanno sentire bene e ancorata nel corpo.

Osserva tutto ciò che fai nel tuo business perché pensi che “devi farlo” o “dovresti fare” … ma che non sono minimamente in linea a te.
Spesso le donne che lavorano con me mi dicono che non amano vendere o comunicare il loro lavoro… in realtà non si sono mai date la vera opportunità di comprendere e osservare il loro modo naturale ed efficace di farlo e si sono perse nelle strategie “copia e incolla” di altre persone.

Il successo nasce dal nostro allineamento e consapevolezza; ciò che ci piace del nostro brand preferito o della nostra mentore preferita è la loro unicità e sentiamo subito quando una persona non è autentica.
Quindi essere onesta con te stessa e iniziare a svelare la tua unicità nel tuo lavoro è la strada più sicura verso un abbondante successo.

 

Cosa, ad oggi, ti ha impedito di essere te stessa?
Quali condizionamenti stanno limitando la più vera e meravigliosa espressione di te come donna e imprenditrice?

 

AD MAIORA

 

Journal

nel testo ci sono molte domande e spunti di riflessione. Prenditi il tuo tempo e rispondi alle domande perché sarà questo che fa la differenza, non la lettura di un altro articolo 

Quando vuoi approfondire ti aspetto per la tua lettura personale. 

Enjoy.

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09Ago

HUMAN DESIGN: LA MAPPA PER REALIZZARE NOI STESSE

Agosto 9, 2022 nicolezunino HUMAN DESIGN

HUMAN DESIGN

LA MAPPA PER LA NOSTRA REALIZZAZIONE

Ama te stessa è un mantra spesso citato, soprattutto nel mondo della crescita personale e spirituale.
Ma per amare noi stesse dovremmo prima essere ben consapevoli di chi siamo realmente, senza voler diventare qualcun altro e senza farci la guerra per come siamo.

Da dove iniziare?
Dalla mappa.
Perchè non esiste caccia al tesoro senza una mappa.
E il tesoro in questo caso siamo proprio noi stesse.

Lo Human Design è una scienza profonda, complessa ed estremamente pratica che ci indica la strada per la nostra unicità.
Ci mostra qual è il nostro modo naturale di interagire con gli altri, prendere decisioni, quali sono i nostri tratti distintivi e le ombre che è importante vedere e trasformare.
É una mappa dettagliata e pragmatica che possiamo usare nella nostra vita e nel business… potrei parlarne per ore, per ora iniziamo dalla masterclass di presentazione che trovi qui.
E se vuoi approfondire ti aspetto per la tua lettura personale. 

Enjoy.

ACCEDI ALLA MASTERCLASS DI PRESENTAZIONE

RISORSE IN REGALO

Il lavoro dei sogni, non si trova. Si sceglie.
Vivere una vita significativa e di contributo, realizzandoti professionalmente facendo ciò che ami, è possibile.
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08Ago

COME RISOLVERE I PROBLEMI NEL BUSINESS ( E NELLA VITA)

Agosto 8, 2022 nicolezunino BUSINESS HEALING

COME RISOLVERE I PROBLEMI NEL BUSINESS ( & NELLA VITA )

FARE BUSINESS CON COSCIENZA ( & CONSAPEVOLEZZA)

Fa parte del business ( e della vita stessa ) trovarci innanzi qualche sfida e difficoltà.

Il lancio che non va secondo i nostri desideri, le vendite temporaneamente in calo, la gestione del budget… la lista può essere varia e lunga.
Come fare per trasformare questi problemi in opportunità?

In 3 semplici passi.

 

  1. Riconoscere il problema.

È essenziale riconoscere davvero di che problema stiamo parlando e qual è la vera causa. Spesso ciò che vediamo come prima cosa è l’effetto di ciò che ha causato il problema… e non la vera causa.
Possiamo vedere che il lancio non è andato come vogliamo ( ad esempio ) e pensare che non siamo brave abbastanza o che siamo penalizzate dall’algoritmo di IG o che i potenziali acquirenti non abbiano i soldi per comprare il nostro prodotto. Siamo sicure che questa sia la vera causa e quindi il vero problema da affrontare e risolvere?
Metti a fuoco la situazione e chiedi di vedere il vero problema e la sfida che sei chiamata ad attraversare.

N.B. Se viviamo spesso una situazione simile che ci presenta lo stesso simile problema… spesso è perchè non abbiamo compreso la radice della situazione e siamo state impegnate a trovare una soluzione inefficace, perchè non relativa al vero problema.

 

2.Accetta la situazione

Non possiamo trasformare nulla se prima non l’abbiamo accettato.
Spesso siamo in lotta con ciò che vogliamo trasformare, non accettiamo che la situazione sia diversa da come la desideriamo, facciamo fatica a sostenere il disagio emotivo, tendiamo a scappare e cercare conforto all’esterno ( nel cibo, shopping, serie tv o altro ) e non stiamo nella situazione accettandola, assumendone la responsabilità e prendendo possesso della situazione ( in inglese suona meglio quest’ultima frase, own it ).
Se non passiamo attraverso l’accettazione, ogni tentativo di risoluzione sarà una fuga e non una vera trasformazione.
E quando parlo di trasformazione non intendo “solo” del problema che viviamo, ma di noi stesse.
Se non evolviamo anche noi, stiamo certe che il “problema” di lavoro o meno si ripresenterà.

 

3. Trasforma la situazione ( e te stessa )

Questo è il momento in cui è importante che lasciamo la presa e con essa tutti i nostri ragionamenti su ciò che è possibile o meno, su tutte le possibili soluzioni sperate e risultati attesi.
Lasciamo andare per aprirci davvero alle infinte possibilità a cui abbiamo accesso se invitiamo la Luce ad entrare ( o Universo, Dio, Buddha…. in base al tuo sentire ).
Invita la Luce ad entrare e osserva come tutto inizi a trasformarsi.

 

Quando facciamo fatica a mettere a fuoco la vera causa o ad accettare ciò che viviamo, invitiamo sempre la Luce a guidarci.

Se desideri approfondire, qui c’è una pratica a cui puoi accedere immediatamente.

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19Dic

RENDERE IL LAVORO DA CASA DAVVERO SMART

Dicembre 19, 2020 nicolezunino BUSINESS TOOLKIT

RENDERE IL LAVORO DA CASA DAVVERO SMART

Cosa succede quando un sogno si realizza?

Per molti lavorare da casa è proprio questo, un sogno che diventa realtà.

E non solo da casa, ma ovunque nel mondo.

Basta una connessione internet, un computer e un progetto da poter svolgere in remoto (e al riguardo le opzioni sono innumerevoli ).

Se all’inizio questa era un’opzione per nomadi freelance ora sta diventando una strategia che le aziende lungimiranti adottano con il team non strettamente legato alla produzione di beni.

I vantaggi sono molteplici dalla riduzione dei costi fissi per l’azienda e il dipendente, ad un aumento della qualità della vita del dipendente stesso ,che non è immerso in spostamenti spesso dispendiosi in termini di tempo e che può utilizzare quel tempo nuovo in modo più produttivo per il suo benessere, aumentando la sua produttività e qualità del lavoro.

Insomma un circolo virtuoso che però deve vincere un pregiudizio su tutti, l’equivalenza complessa che se lavori da casa cazzeggi, o detto in termini più eleganti perdi tempo e non sei efficace.

 

Un pregiudizio che nasce dalla mancanza di controllo ( aka: se non ti vedo che lavori non sono sicuro che tu lo faccia ) e che richiede una rivoluzione qualitativa nel valutare le risorse sia umane – in primis – sia di tempo.

Una rivoluzione che sposta il focus dall’illusione che la produttività sia fare – fare qualsiasi cosa per dare impressione di darsi da fare ( molto rumore per nulla spesso ) – alla comprensione una volta per tutte che contano i risultati, gli avanzamenti, il progresso, cosa insomma di concreto si realizzi con tutto il fare.

 

E se conosciamo già tutti Pareto e la sua legge (o dovremmo) in cui ci ricorda che solo il 20% di ciò che facciamo produce l’80% dei risultati, in pochi – a parte Tim Ferris – sembrano davvero metterlo in atto.

 

Se alla fine ciò su cui puntiamo l’attenzione è l’ultima riga del bilancio che indica il profitto, perché non cominciare a considerare cosa realmente lo produce e individuare il 20% davvero rilevante?

 

E il lavoro da casa guida a farlo, perché il controllo improduttivo esercitato fino a prima in azienda, deve lasciare spazio alla fiducia, alla flessibilità e ai risultati effettivi… non quelli generati dal molto rumore per nulla di una finta produttività.

 

Certo ora la transizione da una situazione all’altra è netta e sfidante, innanzitutto perché è stata imposta a tutti, sia alle aziende più preparate in termini di cultura aziendale, procedure e infrastrutture aziendali, sia a quelle che erano davvero lontane anche solo a pensarle queste soluzioni.

 

E allora da dove partire per vivere personalmente e professionalmente lo smart working – scelto o imposto – in modo salutare, efficace e utile?

Da te e della sana pianificazione… della tua vita.

 

Quando ho iniziato anni fa a lavorare da casa, inizialmente ero convinta che avendo più tempo avrei fatto molto di più. Errore colossale.
Perché essere a casa tutto il giorno significava prima di tutto una nuova routine di vita.
Se prima ero abituata ad uscire alle 8 per rientrare minimo dopo 12 ore di lavoro, pilates e qualche pranzo fuori, avendo poche ore libere per gestire altri impegni personali come meditare o uscire con le amiche… all’improvviso mi sono trovata con 24 ore tutte a mia disposizione, e l’illusione di avere più tempo, mi ha portato a perdere i basici della routine.

 

Non ci è voluto molto affinché mi trovassi a lavorare al pc ancora in pigiama, passando dal letto alla scrivania dimenticando tutto il resto, meditazione inclusa.

 

Tutto ciò, se da un lato è una transizione naturale, dall’altro non è salutare né per il tuo benessere e neppure per la tua produttività.

C’è bisogno di disciplina e centratura, ed entrambe richiedono piena consapevolezza di cosa ci mette nelle condizioni migliori per fare il nostro lavoro:

  • Quale pratica per iniziare la giornata con chiarezza mentale e presenza? Meditiamo? Facciamo un po’ di movimento fisico per smuovere il corpo, rilasciare le tensioni e le tossine?
  • Con quali intenzioni iniziamo la giornata? Ci lamentiamo appena posiamo il primo piede giù dal letto o sappiamo che stiamo facendo qualcosa di significativo della nostra vita ( nb: vita a 360°, non solo lavorativa)
  • Quale cibo per nutrire il corpo e la mente affinchè siano performanti e non appesantiti da cibi ricchi di zuccheri che annebbiano il cervello? ( o saltiamo la colazione perché non c’è tempo?)
  • Come ci curiamo di noi stesse? Ci prendiamo un momento per noi, per nutrire la nostra pelle, per truccarci, vestirci come ci sentiamo bene e come il nostro ruolo lavorativo prevede?

 

Lavorare da casa e dimenticarci di noi e tutto il resto è un attimo.

Si passa dal letto al lavoro in pochi passi che separano la camera dalla scrivania, se prima era difficile non portarsi il lavoro a casa, ora non c’è distinzione tra casa e ufficio… quindi la tentazione a non staccare mai è maggiore.

 

Ed è proprio quando la pressione è maggiore che arriva il punto di rottura e ti fa capire che così no, così non funziona proprio.

 

E la ripartenza nasce sempre da te, da un’attenta analisi di ciò che ti nutre e ti mette nello stato mentale, emotivo e spirituale migliore.

 

Iniziamo, sei pronta?!

 

E’ quando stiamo stanche, stressate o frustrate che abbiamo ancora più forza per cambiare le cose, semplicemente perché così non vogliamo stare, questo non è lo stato mentale che ci fa stare bene con noi stesse e ci fa rendere al meglio.

  • Quindi, se non è così che ti piace sentirti, come ti vuoi sentire?
  • Cosa ti fa sentire in questo modo? Richiama alla memoria un momento felice in cui ti sei sentita esattamente come desideri, senti la sensazione in ogni parte di te e ora scrivi tutte le azioni, attività, pensieri… che ti fanno sentire in questo modo.
  • Ora rileggi la lista delle azioni e evidenzia le azioni che puoi fare giornalmente.
  • Fissa una durata per ognuna di loro, fissa quel tempo nell’agenda ( se non lo scrivi tenderai a non farlo )
  • Fa che questo tempo per te sia la mattina, prima d’iniziare qualunque attività lavorativa. E’ importante farlo per due motivi, innanzitutto perché se lo scheduli per fine giornata quando sarai stanca, affamata o altro… la tendenza a posticipare sarà elevata, e soprattutto perché farlo alla mattina dice a te stessa che tu vieni prima di tutto ( e già qui è una rivoluzione ), e inoltre perché fare ciò che ci fa stare bene e amiamo di prima mattina ha un influsso benefico sul nostro sistema ormonale che ( sintetizzando ) potrà rilasciare ormoni come la serotonina, dopamina e ossitocina che alzano il nostro benessere, diminuendo i livelli di stress.

 

Quindi, prima di tutto programma d’iniziare la mattina con ciò che ti nutre e ti mette in uno stato di benessere fisico, emotivo, mentale e spirituale.

 

Secondo programma. Lavorare da casa spesso si traduce in un continuum di lavoro, trangugiando davanti al computer  – o non mangiando affatto – , finendo a sera tardi per andare a dormire direttamente, senza staccare, senza un contatto sociale – anche telefonico – senza un momento di riflessione e di gratitudine sulla giornata… continuo o ci siamo capite?!

E’ quindi importante che nella tua agenda blocchi slot di tempo per te: per farti da mangiare e mangiare, per chiamare un’amica, leggere un libro… dai a te stessa degli orari!

E non solo per la tua salute, ma anche per dare valore al tuo tempo, dare significato alle tue giornate… sennò si finisce per lavorare, senza andare da nessuna parte davvero.
E questo vale sia per la sfera personale sia per quella lavorativa: il nostro lavoro serve ad uno scopo che si tende a dimenticare se s’impilano azioni su azioni che non sono allineate ad un progetto o fine più grande.

 

Avere chiaro dove stiamo andando – e anche perché – è cruciale in ogni area della nostra vita.

 

L’ambiente in cui lavoriamo gioca la sua parte.

Se in ufficio abbiamo poco margine di manovra ( e mi ricordo quando io lavoravo in un ufficio senza finestre…. Fino al giorno che l’ho fatta costruire ) a casa nostra possiamo intervenire.
Il rapporto noi-ambiente è stretto, noi rispondiamo agli stimoli ambientali continuamente… com’è quindi l’ambiente in cui lavoriamo?
E’ ordinato, ci fa sentire bene, c’è una bella atmosfera, un buon profumo….  Non dobbiamo diventare esperti di feng-shui per essere consapevoli di come stiamo nell’ambiente in cui lavoriamo.

Il nostro ambiente ci fa venire voglia di lavorare con gioia?

 

E qui arriva la domanda cruciale, come ti puoi sentire meglio nell’ambiente in cui lavori? ( e può essere una stanza intera dedicata a questo uso come la tavola da cucina trasformata in scrivania per l’occorrenza) Crea l’ambiente che ti fa stare bene, sposta i mobili, metti ordine, fai decluttering ( un toccasana in ogni occasione ) … ascoltati, osserva e trasforma di conseguenza.

 

Se è importante avere un’ambiente ad hoc per lavorare, altrettanto è avere un’ambiente ad hoc per staccare, ricaricarsi. Se la scrivania è il luogo di lavoro, il divano o il terrazzo saranno quelli della pausa caffè. Spostati. I posti conservano emozioni ed energia. E tra il relax e il lavoro ci sono emozioni ed energie diverse, che non risuonano.

 

Come stai attenta all’ambiente che ti circonda, porta altrettanta consapevolezza a come ti vesti perché il cervello lavora per coerenza…e il pigiama non manda un segnale coerente con il lavoro.

Lavorando da casa il mio abbigliamento professionale è cambiato, vestiti e tacchi hanno lasciato il posto a maglie, giacche comode e spesso abbinati a pantaloni ancora più comodi, ma ho distinto nel mio armadio e nella mia testa l’abbigliamento da lavoro rispetto a quello del relax.

Questo aiuta a distinguere i diversi momenti e abiti mentali.

 

E’ tempo di sfatare un mito troppo a lungo osannato: il multitasking.

Non funziona. No, nemmeno se sei donna.

E’ un’illusione che ammetto non so da dove sia nata, forse una giustificazione per la distrazione.

Comunque sia è dimostrato scientificamente che ogni volta che passiamo ad un’azione senza aver completato ciò che stavamo facendo, perdiamo il 20% di produttività.

Interrompere ciò che stiamo facendo per leggere la mail appena arrivata o rispondere ad un sms, ci fa perdere il 20% di produttività…. Così da 20% in 20%… quanta produttività stai perdendo?

E quanto ti sta costando in termini di lavoro arretrato, frustrazione, stanchezza, stress… fatica a concentrarti e quelle famose perdite di memoria che si hanno quando non si chiudono i cerchi e si pretende di fare più cose insieme?!

 

Il multitasking è l’illusione di avere tutto sotto controllo.

Come si vince questa illusione?
Con la chiarezza dei progetti e obiettivi, con la distinzione di cosa è urgente, importante, prioritario e con un’adeguata programmazione che preveda bloccare tempo in agenda – il tempo realmente necessario, non quello che pensiamo sia sufficiente – per portare a compimento il lavoro.

Mi raccomando, con la flessibilità del caso e senza il delirio di onnipotenza.

 

Quindi, se te lo stai chiedendo.

Sì, prima blocchi in agenda il tempo per te e poi quello per il lavoro.

 

Il principio è semplice, sebbene contrario a quanto ci abbiano trasmesso per secoli del famoso e deleterio “prima il dovere, poi il piacere”,  prima nutri te stessa e poi tu nutri il tuo lavoro.

 

E non dimenticare le pause.

Nessuno mantiene lo stesso livello di attenzione ininterrottamente.

Ci sono diverse tecniche, da quella del pomodoro che prevede pause di 5 min ogni 25 min di lavoro, a quella che prevede 90min di lavoro e 10 di pausa… quale funziona di più? quella che TU fai funzionare a patto che ne usi una.
Io personalmente non ho una struttura rigida che mi autoimpone di staccare ogni 25″, 60″ o 90″… ( non vado mai oltre le 2 ore )  lavoro per task, nel mentre la maggior parte delle volte ho il telefono in modalità non disturbare, quando ho finito stacco, esco in giardino o metto un po’ di musica e poi riprendo con l’attività successiva.
Se hai ben chiaro cosa fare, staccare e non lasciarsi prendere la mano da pause interminabili è naturale (e per tutto il resto c’è il timer sul cellulare )

Staccare permette i lampi di genio.
La creatività e le intuizioni spesso si mettono in moto quando facciamo tutt’altro.

Quando lasciamo libera la nostra intuizione di fluire e fare le associazioni in modo spontaneo, è lì che tutti i dati si allineano e ci arrivano idee di valore.
Provare per credere!

 

Portare attenzione a te stessa, come donna e professionista, all’ambiente in cui vivi, a come gestisci lo spazio e il tempo per essere davvero produttiva  – e non indaffarata – ha lo scopo di far risaltare i risultati in modo vero.

E il risultato non è solo un numero di caselle spuntate nella to do list, è la naturale conseguenza di chi siamo diventate, di quanto siamo cresciute e migliorate… come donne e professioniste, e quanto questa crescita si riflette sull’azienda che conduciamo o in cui lavoriamo.  

 

Il risultato fine a sé stesso non crea un’eredità e non lascia nemmeno soddisfazione.

Il risultato, che è la naturale conseguenza di una cultura personale e manageriale consapevole e lungimirante, crea le aziende che fanno la storia.

 

Ti auguro di fare la storia.

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18Dic

COME FAI SENTIRE I TUOI CLIENTI INCIDE SUL TUO BUSINESS

Dicembre 18, 2020 nicolezunino BUSINESS BASIC

COME FAI SENTIRE I TUOI CLIENTI INCIDE SUL TUO BUSINESS

Qualche settimana fa passeggiavo con Marcy nel centro di Cesena, quando all’improvviso uno stendino di abiti lunghi svolazzanti all’aria ha attirato la nostra attenzione, per non parlare di quando Marcy ha visto nella vetrina una distesa di anelli.
Il nostro mondo.
Pronte ad entrare e a fare shopping. Sicuro.
Ma la ragazza ,che era pronta a portare dentro lo stendino, non era partecipe del nostro entusiasmo … così percependolo, prima di entrare, le chiedo se per caso stiano chiudendo.
“Eh si, alla mezza noi chiudiamo.”
Erano le 12.25.
E così, siamo andate via.
( riflessione: se tu fossi stata quella ragazza, cosa avresti fatto?! )
L’evento mi ha fatto pensare. Molto.
Stiamo vivendo un momento storico che ci sta sfidando, ci sta chiedendo di pensare in modo nuovo, di agire con flessibilità e prontezza per cogliere le opportunità che ogni crisi cela… veniamo da mesi in cui molte aziende, come i negozi di abbigliamento stessi, sono rimasti chiusi … e mentre i ricavi erano fermi, i costi fissi non lo erano.
In un momento in cui tutti piangono lamentele, non ci si può permettere di lasciare andare opportunità perché ancorati alle nostre abitudini e non disposti a fare un passo verso il nuovo, che si all’inizio sarà anche scomodo forse, ma cosa ti può portare?
E soprattutto, in questo periodo si scelgono le persone. Ancor più di prima.
C’è voglia di vicinanza, di ritrovarsi, di sentirsi uniti e parte della stessa squadra.
Non ci si può permettere di essere superficiali con le persone e come persona.
Perché la persona è al centro di tutto.
Come professionista e come cliente.
Se per mia esperienza professionale ho sempre ritenuto essenziale il customer service ( sia quando li gestivo nelle aziende di moda sia ora all’interno dei team che coordino ), ora lo ritengo cruciale.
Creare una relazione con il cliente è l’ingrediente prezioso in una fase caratterizzata dal distanziamento sociale.
Sociale. Lo sottolineo.
É stata usata questa parola per marcare la lontanza tra le persone, quando in realtà si tratta “solo” di una distanziamento spaziale.Un distanziamento che non impediva alle persone di essere una accanto all’altro, perchè la vicinanza non si misura nei centimetri che sono tra noi ma si sente. A prescindere di dove ci troviamo fisicamente, possiamo essere sempre vicini.
E di questa vicinanza siamo tutti affamati, vogliamo sentirci parte di qualcosa, desideriamo essere uniti, fare squadra e se è importante nelle relazioni di tutti i giorni, lo è anche nei rapporti di lavoro, con il collega, il cliente e la persona che richiede informazioni.
Quante volte accade che un barista si licenzia, apre il suo locale e la clientela lo segue?!
O che non si entri in un negozio di abiti stupendi perchè la commessa è antipatica?
Cosa fa la differenza in quei momenti?
La persona.
E’ sempre l’essere umano che con la sua abilità di creare relazioni, entrare in empatia, accogliere le persone e capirne le necessità con garbo e cura fa il successo o la rovina di un’attività.
Si passa tanto tempo a curare i dettagli tangibili di un business, dalla location ai prodotti, ma se ne passa troppo poco – o per nulla in molti casi – a formare le persone e noi stessi sulla cura del cliente,  sulla gestione e creazione dell’esperienza di acquisto.
Si, esperienza.
Io arrivo da una carriera nella moda e lusso ( i miei primi amori, dopo la danza classica ),e il cliente non acquista la borsa in se ma l’esperienza, le emozioni che vive nell’acquistare e possedere l’oggetto del desiderio, per non parlare della gratifcazione, il senso di appartenenza e di status.
Come ti accolgono da Hermes quando acquisti una Birkin?
E da Chanel?
E tu, come vuoi che i tuoi clienti si sentano mentre acquistano da te?
Rispondi e su questa risposta costruisci l’esperienza di acquisto, che non si esaurisce nel momento dello shopping ma inizia molto prima e va oltre, sia per coccolare il cliente sia per fidelizzarlo.
E niente fidelizza di più, di come il cliente si sente quando acquista i tuoi prodotti ( e qui stiamo dando per scontato che la qualità del prodotto sia eccellente )
Attenzione, precisazione necessaria, quando parlo di clienti non intendo solo quelli attuali che ora acquistano, ma anche quelli che ti stanno osservando, che ti chiedono informazioni e ricorda… i clienti tra loro parlano, raccontano la loro esperienza e ti fanno pubblicità. Ma che tipo di pubblicità?!
Cosa vuoi che raccontino di te i tuoi clienti?
Per cosa vuoi essere conosciuta dai tuoi potenziali clienti?
Riflettici. E comportati di conseguenza.

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18Dic

CREARE DA UNO STATO DI GIOIA E ABBONDANZA – Lettere per le clienti

Dicembre 18, 2020 nicolezunino LETTERE ALLE CLIENTI

CREARE DA UNO STATO DI GIOIA E ABBONDANZA

Ciao,

Sono felice che guardi la situazione con occhi nuovi, e sono felice che tu abbia capito che tipo di professionista ed esperta sei e vuoi essere.

In merito al mondo, ci sarà sempre qualcuno che avrà qualcosa da ridire, che non condividerà la nostra posizione o altro.
Allora cosa fare?
Concentrarci su noi stesse, su ciò che stiamo costruendo, sul valore che stiamo dando e chi stiamo aiutando.

Non si tratta di ignorare o far finta di nulla, si tratta di scegliere cosa nutrire e a cosa dare energia.
Perchè con le nostre parole ( anche quelle pensate ) noi creiamo la nostra vita.
Dove mettiamo la nostra attenzione ed energia, lì stiamo facendo costruire qualcosa.

Questo è un momento importante per te, stai facendo un’evoluzione nel tuo lavoro e ti stai anche esponendo in modo nuovo.

E questo richiede centratura.
Essere centrati è sempre importante, ora in modo particolare.

La centratura dentro di te, su ciò che vuoi creare e costruire.
Se tu sei centrata su questo, sulla tua visione, sul tuo valore personale e sul valore che condividi, c’è spazio per le critiche degli altri? C’è spazio anche solo di pensarlo?

Ogni volta che ci vengono queste “paranoie” ( concedimi il termine 😀 ) è un chiaro segnale che ci stiamo allontanando dal nostro centro.
É nelle sfide che emergono le nostre credenze limitanti, anche quelle di non sapere abbastanza. O Simili.

Stai sperimentando un nuovo livello di sicurezza personale e di autostima iniziando questo percorso professionale.

E infine, in merito al corso a cui ti vuoi iscrivere, benissimo se è quello che vuoi fare.
Ma ti faccio una domanda, cosa ti muove a farlo?

Se agiamo per coprire una mancanza ( quella di non essere abbastanza, di paura, di insicurezza etc ) stiamo creando da questa base e non ci può portare nulla di diverso rispetto a ciò.
Se agiamo da uno stato di profonda consapevolezza, pienezza, gioia e anche autostima, allora sì ci serve davvero per creare ciò che vogliamo.

E in quel caso, che il corso inizi oggi o fra tre mesi/anni poco importa, siamo centrate e agiamo da uno stato di pienezza e gioia.

Per creare serve la gioia e l’amore, verso noi stesse in primis, sennò agiamo dalle nostre mancanze, reali o percepite.

Anche la Kabbalah dice che per pregare dobbiamo essere felici.

Ti abbraccio fortissimo,

Con Amore,
Nicole

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18Dic

IL SUCCESSO É UN LAVORO INTERIORE – Lettere per le clienti

Dicembre 18, 2020 nicolezunino LETTERE ALLE CLIENTI

IL SUCCESSO É UN LAVORO INTERIORE

Ciao,

Ne so qualcosa di “cose” che sembrano difficili, quasi da sembrare impossibili.

In realtà possibile o impossibile, è solo una parola che racchiude un giudizio.
Spesso riguardo alle nostre possibilità.
Spesso riguardo invece a tutto ciò che deve succedere prima … affinché possa essere possibile.
Spesso riguardo anche ciò che pensiamo di poter meritare…

Ne so qualcosa di cose che ci sembrano così difficili da farci fermare prima ancora di provare…
perché neanche ce la si da l’opportunità di iniziare, provare, vedere che succede e come le cose si possono evolvere.

Il punto è che conosco molto bene anche quella sensazione di rendersi conto che tutto era più semplice di quanto pensassi, se solo avessi fatto il primo passo, se solo mi fossi data opportunità di provare… l’opportunità di concedermi qualcosa di diverso.

E bada bene che provare non è affatto una parola che mi piace. Perché provare racchiude poca convinzione e prepara ad un tentativo che finirà male.

Ma in questi casi provare indica la possibilità di dischiuderci a qualcosa di diverso rispetto alle convinzioni granitiche che abbiamo.

Ti ho sentito dire tante volte che è difficile.
Sì, cambiare non è facile, ma sai perché?
Perché siamo così attaccati a ciò che conosciamo che ci sembra più sicuro rispetto a ciò che non conosciamo, anche se, ciò che viviamo e conosciamo già ci sta stretto… e vogliamo di più.

Cambiare modo di pensare, di parlare, agire e fare è un processo.
Verso dove porta quel processo?
ALLA VITA CHE TU VUOI.

Ragiona su come vuoi vivere il tuo lavoro ( e vita ), come vuoi che funzioni per te ( =le tue “regole”) e inizia a riscrivere la tua storia partendo dalle “storie” che ti racconti sul mondo.
Hai il potere di scelta e di cambiare le cose perché, come dico spesso, è l’interno che si riflette sull’esterno.

Il successo ( qualunque cosa sia per te ) è un lavoro interiore che si riflette all’esterno.

Lavora con gli strumenti che ti ho dato e quando senti salire ancora quella voce che ti dice che è difficile, ricordati perché lo fai.
Perché lo fai?
Che vita e lavoro vuoi vivere?

E anche se non vedi tutti i passi davanti, se non hai tutte le risposte a portata di mano… sii aperta e pronta a ricevere ispirazione, idee, spunti e molto altro. Facendo sempre un check se tutto ciò lo senti davvero tuo.

Quest’anno ci ha fatto vedere in modo chiaro che non è realistico affatto pensare di avere tutte le risposte o tutti i passi già prestabiliti davanti, ciò che possiamo fare è vedere le opzioni, evolvere sperimentando, ascoltando noi stesse e ciò che risuona vero dentro di noi.
In un anno come questo, non esiste più il “si fa così” … perché è nuovo per tutto e tutti stiamo imparando allo stesso tempo.
E il “si fa così” cadrà sempre di più.
Stiamo per entrare in un era in cui le vecchie strutture verranno demolite e trasformate.
Vai oltre il si fa così e crea la tua vita.

Ti abbraccio forte,
Buon lavoro

Con Amore,
Nicole

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12Dic

10 MOTIVI PER CUI NOI DONNE BENEFICIAMO DI UN BUSINESS COACH

Dicembre 12, 2020 nicolezunino BUSINESS BASIC

10 MOTIVI PER CUI NOI DONNE BENEFICIAMO DI UN BUSINESS COACH ( & MENTOR )

Amplifica chi sei e cosa fai.

Per tirare fuori il meglio di noi. 

Questa sarebbe la risposta sintetica che racchiude tutto.

Ma vediamo i dettagli insieme.

  1. NON SIAMO CONSAPEVOLI DEL NOSTRO VALORE

La tendenza a criticarci prende spesso il sopravvento sulla consapevolezza di ciò che già facciamo bene. Tendiamo a nascondere i nostri punti di forza rincorrendo quello che pensiamo ci manchi ( o vediamo fare agli altri )

Siamo scese in campo da poco. Abbiamo conquistato centimetro dopo centimetro diritti e posizioni lavorative di leadership impensabili decenni fa. Ma ci stiamo confrontando con un mondo maschile di cui pensiamo dover prendere le sembianze.

Spesso dimentichiamo l’immenso valore che portiamo nel mercato. Spesso mettiamo da parte le doti di una leadership femminile per ricalcare quelle maschili. E lì perdiamo il nostro valore.
Mentre gli uomini fanno fatica a costruire le relazioni, che costituiscono un asset fondamentale, le donne sono naturalmente portate all’ascolto, al dialogo e quindi alla creazione di relazioni. Doti che rendono unico un buon leader, il quale è a servizio delle mission. Sheryl Sandberg, Direttore Operativo di Facebook, afferma “Se lo scopo di un leader è aiutare gli altri a dare il meglio di se verso una visione condivisa e avere un impatto che duri anche oltre la propria esistenza, non rispecchia forse ciò che fa naturalmente una madre?” 

Il leader non è l’uomo alpha, spinto dall’ego e dall’ambizione; ma una persona che guida, ispira e potenzia le persone. 

Diventare consapevoli di chi siamo e dei nostri valori, farà la differenza non solo nei nostri risultati ma in quelli di cui altri, aziende e collaboratori, possono beneficiare. 

2. ABBIAMO DIFFICOLTA’ A DELEGARE E COLLABORARE 

A molte di noi piace sentirci necessarie. 

Oppure vogliamo fare tutto da sole. Perché siamo “forti”, perché come lo facciamo noi, nessuna mai; perché finché ce la faccio vado avanti… 

Siamo così concentrate sull’esterno, su ciò che facciamo per gli altri, che sia per aiutarli o per impressionarli, che perdiamo di vista noi.

Cosa vogliamo fare realmente.

Come quello che facciamo impatta sulla nostra vita.

E come stiamo spendendo il nostro tempo.

Il Coaching ti fa fare luce su una visione della vita più ampia. La vita che vivrai è data dalla somma delle azioni che fai ogni giorno; analizzarle una per una ti permette di fare chiarezza su ciò che realmente sai fare e vuoi fare. E cosa invece è necessario lasciare da parte, delegare o chiedere la collaborazione di altre donne ( o uomini ).

Quando diventiamo consapevoli di noi e della visione della nostra vita, l’eventuale competizione con altre donne sarà trasformata in collaborazione e sorellanza. 

3.CI PIACE AVERE SEMPRE RAGIONE 

Sì, sebbene capiti spesso, non è la regola 😉 

Molte di noi sono spaventate dall’idea di sbagliare e che qualcuno le scopra. Questo porta all’esitazione, al dubbio, all’analisi eccessiva o al fare troppo affidamento sugli altri. 

Imparare a fidarsi di noi stesse, analizzare una situazione oggettivamente e utilizzare la nostra esperienza a nostro favore è ciò che si allena con un coach.

Oltre ad imparare a gestire gli imprevisti e attraversare ogni difficoltà che potremmo incontrare lungo il percorso senza farci sopraffare ma prendendo il controllo. Perché ci capiterà di sbagliare, ma ciò che oggi ti può sembrare un errore domani potrebbe essere la fonte del tuo successo. E anche questo si può apprendere e allenare.

4.ABBIAMO DIFFICOLTA’  A FISSARE OBIETTIVI E PRIORITA’

Siamo eccellenti nelle ToDo List, che spesso non hanno una fine.

Abbiamo la spinta a voler realizzare, tutto e subito.

E così ci dimentichiamo a volte i passaggi intermedi tra dove siamo e dove siamo dirette. 

E la possibilità di sentirci frustrate e sovraccaricate è altissima.

Anche uno studio condotto in Inghilterra evidenzia come noi donne siamo abili nei processi ma ci perdiamo nel fissare i goals.
Lo vedo continuamente con le donne con cui lavoro, definire un obiettivo manda spesso in tilt. Un pò perchè c’è confusione attorno a cosa sia un obiettivo e un pò perchè il timore di dire chiaro e forte cosa sia vuole, crea grandi resistenze.

Grazie al Coaching questo cambia. Non perché si entri in possesso di una bacchetta magica ma perché si sviluppa la capacità di fissare obiettivi coerenti con la nostra visione. Il Coach ti accompagna a  distinguere tra obiettivi e progetti e a definire priorità, giornaliere, settimanali e mensili. Così ricomincerai a sentirti più leggera e, grazie ad una migliore organizzazione, riuscirai a fare di più e meglio. 

5.NON CI RENDIAMO CONTO DI COME CI SABOTIAMO DA SOLE

A volte ci sembra di girare in tondo e non arrivare mai da nessuna parte, soprattutto quella in cui vorremo arrivare. Non ci rendiamo conto che spesso infatti mettiamo in atto comportamenti che minano i nostri stessi risultati. Questo è principalmente dovuto ai pensieri ripetuti o inconsci. 
Senza dimenticare le parole che usiamo, con noi stesse e per definire ciò che viviamo.
Le parole hanno un potere creativo solitamente sottostimato, iniziare ad allenare un linguaggio consapevole è fondamentale.

Il Coaching ci rende consapevoli dei nostri pensieri e di come sostituirli con nuovi pensieri che realmente ci supportino nel raggiungimento di ciò che vogliamo. La nostra mente cosciente è solo la punta dell’iceberg , indagare la profondità dei nostri pensieri ci permetterà di scovare tesori sepolti, eliminando ciò che non ha alcun valore. 

6.NON ABBIAMO LA TENDENZA A PENSARE STRATEGICAMENTE 

Siamo intuitive. Siamo anche passionali e animate da ciò che vogliamo raggiungere. Ma ci perdiamo il processo spesso. E  così a volte si parte a creare il sito web senza aver definito bene chi è il cliente ideale e il valore aggiunto della nostra offerta.

Lavorare con un coach permette di avere una visione d’insieme, definire la mission e il piano d’azione con obiettivi misurabili che ti porterà alla meta ma senza saltare passaggi cruciali che non ti fanno risparmiare tempo, ma solo tornare indietro e ripartire dal via.  Senza dimenticare che potresti individuare nuovi metodi e strategie per raggiungere meglio e prima il tuo scopo. 

7.SIAMO ABITUATE A SACRIFICARCI. PRIMA IL DOVERE E POI IL PIACERE.

Sebbene sacrificare significhi fare qualcosa di sacro; per molte di noi ha assunto il significato di rinunciare a se stesse. Fare qualcosa che non le rende né felici né soddisfatte, ma solo più lontane dalle loro passioni. 

Ci hanno abituato che il dovere è una cosa e il piacere è un’altra, e che questo viene sempre dopo, alla fine e se c’è tempo. Così abbiamo distinto il lavoro con la passione e pensare che possono essere una cosa sola, riesce difficile. Pensare di portare nel lavoro chi siamo e cosa ci piace, sembra una bella idea ma poco realizzabile.

Con il coaching impari come il piacere sia la chiave di svolta per creare una vita che sia piena e soddisfacente in ogni area. Dalla famiglia alla carriera. Che le tue passioni sono le molliche di pane da seguire per individuare la tua missione e come puoi integrare ciò che ami nel tuo lavoro e far crescere il tuo business. 

Il tuo lavoro dev’essere l’espressione autentica di chi sei. E ciò che ti rende felice è parte essenziale di chi sei. 

8.TEMIAMO DI ESSERE VISTE COME  QUELLE “STRXXXE” 

E’ un nuovo mondo. Stiamo contribuendo alla costruzione di un nuovo mondo in cui anche le donne possono vivere una carriera felice e una famiglia amorevole, se è questo ciò che vogliono.  Ma la battaglia interna a volte si fa sentire e fuori, spesso diciamolo, non ci aiutano. Da fuori ci spingono a scegliere. E anche noi siamo combattute tra un approccio accogliente e uno più forte e carico. Ma le due cose non si escludono a vicenda. Insieme possono lavorare bene. Maschile e Femminile, se integrati, possono fare la differenza. Il Coaching ti accompagna a riconoscere i tuoi valori femminile e valorizzarli, come ti incoraggia a utilizzare la tua ambizione e voglia di realizzazione.  Creando una vita che non ti costringa a scegliere una cosa sacrificando l’altra. 

Pensiamo di dover scegliere tra l’Amore e la Carriere. Ma non è vero. A meno che non sia quello che vogliamo. 

9.PENSIAMO DI NON MERITARCELO

Che si tratti di soldi o successo, facciamo fatica a sentire dentro di noi di meritarlo davvero. E questo può far ritardare i risultati o non farceli godere veramente. Che ci chiediamo se siamo abbastanza brave per ciò che vogliamo fare o se ci meritiamo di eccellere… rende il nostro viaggio più lento e difficile, perché anziché trovare un modo per farcela troveremo motivi per fermarci che validino la nostra percezione limitante. Imparare a valorizzarci e sentire che siamo meritevoli di ciò che vogliamo semplicemente perché esistiamo ( e non ci servono premi o autorizzazioni per farlo ) è uno dei più bei benefici del coaching. 

10.CADIAMO NELLA TRAPPOLA DEI SENSI DI COLPA

Siamo fatte per essere felici e realizzarci. Eppure cadiamo nella trappola dei sensi di colpa. Che dipendano da noi stesse o dagli altri, Il coach ti accompagna non solo a riconoscerli ma a superarli, in modo tale che se qualcosa o qualcuno cerca di farti sentire in colpa per la vita che vuoi e stai realizzando; Tu possa dire tranquillamente “ Vuoi farmi sentire in colpa? Beh non ce la farai!!” 

“OGNUNA è CHIAMATA A PARTECIPARE ALLA REALIZZAZIONE DEL PRESENTE E DEL FUTURO, CHE CI PIACCIA O MENO. 

CON IL SILENZIO O CON LE NOSTRE VOCI FACCIAMO LA DIFFERENZA. 

COMUNQUE. NEL BENE E NEL MALE.

MA CHE TIPO DI DIFFERENZA VOGLIAMO FARE?”

Lucia Giovannini

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