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Nicole Zunino

business consapevole

Home / business consapevole
22Gen

INIZIO DEL NUOVO ANNO SECONDO LO HUMAN DESIGN: LA PORTA 41 E IL NUOVO CICLO ENERGETICO

Gennaio 22, 2025 nicolezunino HUMAN DESIGN

INIZIO DEL NUOVO ANNO SECONDO LO HUMAN DESIGN: LA PORTA 41 E IL NUOVO CICLO ENERGETICO

LA MAPPA PER LA NOSTRA REALIZZAZIONE

Se guardiamo il calendario tradizionale, il primo giorno dell’anno è il 1° gennaio. Ma se osserviamo la realtà energetica attraverso la lente dell’Human Design, scopriamo che il vero inizio dell’anno avviene quando il Sole illumina la Porta 41 del Mandala del Rave ( che nel 2025 accade il 22 gennaio). Questo passaggio segna il momento in cui inizia un ciclo creativo di 365 giorni che ci sostiene e ci accompagna nel lasciare andare tutto ciò che non ci appartiene più e ci sostiene nel creare una vita in linea noi. Certo, c’è del lavoro da fare… e sta a noi cogliere questa opportunità.

Il Movimento del Sole e le Porte del Human Design

Nel sistema del Human Design, il Sole si muove attraverso le 64 Porte del Mandala, ognuna delle quali rappresenta un’energia archetipica specifica. Ogni porta offre una frequenza unica che influenza il nostro campo energetico a livello collettivo e individuale. Quando il Sole illumina una determinata porta ( ogni 5 – 6 giorni ), sollecita una determinata sfumatura e caratteristica del nostro illimitato potenziale, incarnato appunto nell’archetipo che la porta rappresenta.

Offrendoci così una grande opportunità di crescita, consapevolezza e trasformazione.

Queste Porte si collegano ai 64 Esagrammi dell’I Ching, ai 64 Codoni del DNA e alle 64 Chiavi Genetiche (Gene Keys), creando un linguaggio simbolico che intreccia corpo, mente e spirito in un’unica matrice universale.

Ognuno di noi è influenzato da questa energia e può scegliere se usarla come trampolino di crescita ed evoluzione o passare attraverso la centrifuga. Infatti, se il nostro livello di consapevolezza è basso, l’energia disponibile amplificherà l’ombra della porta stessa rendendoci più reattivi, sia noi sia le persone attorno a noi.

Ogni porta che il Sole illumina tocca tutti noi, indipendentemente dal fatto che sia definita nel nostro disegno o aperta.

  • Se una porta è definita (colorata)  nel nostro disegno, significa che quel tema e quell’energia sono parte integrante del nostro bagaglio personale e siamo qui per masterizzarli e condividerli con il mondo
  • Se la porta è aperta (bianca ), riceviamo questa energia in modo più variabile e influenzabile dall’ambiente, il che può offrirci l’opportunità di apprendere nuove sfumature di quell’archetipo e di esplorare come possiamo integrarlo nella nostra esperienza.

La Porta 41: Il Seme del Nuovo Ciclo

La Porta 41, situata nel Centro della Base, è conosciuta come La Porta del Sogno e dell’Immaginazione. Questa porta rappresenta il desiderio, la proiezione immaginativa e la capacità di sognare nuove possibilità.

Quando il Sole entra in questa porta, la nostra coscienza collettiva riceve un impulso per lasciare andare il passato e immaginare il futuro. È il momento perfetto per piantare i semi di nuove intenzioni, allineandoci a ciò che desideriamo realmente manifestare nei prossimi mesi.

È importante fermarsi, fare pausa e contemplare i nostri sogni, desideri e obiettivi per chiederci se davvero ci appartengono ancora o ci sono mai appartenuti; è il tempo di smettere di perseguire traguardi per compiacere gli altri o per sentirci finalmente visti e meritevoli. Non è più tempo per desideri che nascono dalla mancanza e dalla paura.

Spesso vedo persone che si danno obiettivi guardandosi intorno, in base a ciò che vedono gli altri fare o in base a ciò che pensano sia possibile fare. L’obiettivo nasce da dentro, l’esterno può essere una cassa di risonanza o un bel buffet pieno di opzioni, ma non può essere la bussola per scegliere la destinazione. Quella parte da dentro e richiede onestà con noi stesse.

Come usare l’Energia Disponibile di Questi Giorni:

L’energia della Porta 41 ci invita a:

  • Fare spazio al nuovo: lasciare andare pesi, vecchie credenze e schemi limitanti.
  • Sognare in grande: connetterci con la nostra visione più autentica e ispirata. ( e prendiamo nota di tutti gli eventuali “non posso” o “è difficile” che la mente ci suggerisce)
  • Accogliere il vuoto creativo: prima di manifestare, dobbiamo creare uno spazio vuoto dentro di noi per permettere alla nuova energia di emergere. Pausa, silenzio, contemplazione… in una parola: stare. Eh lo so, è spesso la cosa più difficile.
  • Evitare il desiderio illusorio: essere consapevoli della differenza tra un desiderio autentico e un’illusione dettata dalla mente o dal condizionamento esterno. Osservare perchè vogliamo realizzare questo sogno: quali le reali motivazioni, intenzioni e consapevolezze alla base.

Esercizi e Domande di Journaling

Ecco alcune riflessioni per lavorare con l’energia della Porta 41 in modo consapevole, puoi fare journaling o portare queste domande con te mentre mediti, passeggi, stai con te stessa.

Domande Generali

  1. Quali sogni e visioni emergono dentro di me in questo momento? ( porta attenzione al cuore )
  2. Quali desideri sento autentici e quali potrebbero essere frutto del condizionamento o nascere dalle mie ombre?
  3. Quali sono i sogni che un giorno potrei rimpiangere di non aver vissuto? ( attenzione, non ho detto realizzato… ma vissuto, cioè non aver osato viverli, manifestarli, concretizzarli in un progetto…)
  4. Cosa devo lasciare andare per creare spazio al nuovo? ( pensieri, credenze, abitudini, situazioni, cose… )
  5. Quali limiti mi sto dando o sto accettando dall’esterno? Come sto rendendo il processo più complicato?
  6. Qual è il primo passo per realizzare ciò che desidero?
  7. Chi voglio essere io? Che tipo di persona realizza questi sogni?

Domande di Journaling per i Diversi Tipi Bioenergetici

Manifestatore

  • Quale iniziativa sento di voler lanciare quest’anno?
  • Come posso comunicare i miei desideri in modo chiaro e autentico?
  • Come posso abbracciare il mio potere creativo, senza prima cercare approvazione o riscontro all’esterno?

Generatore e Generatore Manifestante

  • Quali desideri accendono una vero entusiasmo in me? ( senti il corpo, non la testa )
  • Sto dando spazio sufficiente al gioco e alla sperimentazione prima di impegnarmi in un nuovo progetto?
  • Cosa mi fa davvero sentire soddisfatta e appagata?

Proiettore

  • Quali inviti desidero attrarre nella mia vita?
  • Qual è il valore che voglio condividere con gli altri ( e per cui desidero essere riconosciuta ) ?
  • Com’è per me una vita piena di successo?

Riflettore

  • Cosa osservo nel mio ambiente? Quali sono i miglioramenti che vedo prioritari per il bene di tutti?
  • Mi do il permesso di evolvere e cambiare?
  • Quali emozioni ed energie sento che non mi appartengono e che posso rilasciare?

 

L’ingresso del Sole nella Porta 41 non è solo un fenomeno astrologico, ma un’opportunità energetica per vivere un nuovo anno con maggiore consapevolezza ed autenticità.

Siamo nel mezzo di un’immensa trasformazione, una nuova era è alle porte e possiamo scegliere se far parte del cambiamento o resistergli. Allinearci al nostro potenziale è tutto ciò che ci è richiesto per navigare questi momenti e lo Human Design è una mappa precisa e profonda per guidarci a incarnare e manifestare il nostro vero potenziale, con grazia e amore.

Ad Maiora

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06Nov

GENERATOR NEL BUSINESS

Novembre 6, 2022 nicolezunino HUMAN DESIGN

GENERATOR IN BUSINESS

LA MAPPA PER LA NOSTRA REALIZZAZIONE

VUOI ASCOLTARE RIASSUNTO DELL'ARTICOLO? CLICCA QUI!

Premesse per iniziare a parlare dei Generatori nel business.
Oprah è un generatore, quindi rende immediatamente cool i generatori. 🙂

Inoltre, qualunque sia il nostro tipo bioenergetico  (se siamo un generatore, manifesting generator, manifestatore, proiettore, riflettore ) questo non è mai inteso come un limite che indica cosa possiamo fare o cosa non possiamo fare nella vita e nel lavoro. Non sarà mai un limite, ricordiamocelo!

Capire il nostro tipo bioenergetico ( e non solo, perché poi le sfumature e le variabili sono davvero tantissime e molto profonde ) ci fa capire qual è il nostro modo naturale di interagire con il mondo e manifestare la nostra vera essenza.

 

Infine, quando parliamo di manifestare chi siamo ora lo osserviamo in relazione al nostro business perché qui parliamo di realizzazione professionale, ma è applicabile a ogni contesto della nostra vita; perché chi siamo lo esprimiamo nella nostra carriera ma anche quando facciamo la spesa, quando stiamo facendo la manicure, quando siamo con le persone che amiamo… e in ogni contesto della nostra vita, perché chi siamo e la nostra vita non è diviso in compartimenti stagni.

 

Il nostro scopo è essere allineate al nostro Sé superiore e alla nostra versione più integra e autentica. Come donne e imprenditrici.

 

E dopo queste premesse necessarie, iniziamo a osservare il modo migliore per un generatore di fare il suo lavoro e quindi di realizzarsi attraverso la sua carriera.

Per un generatore il suo lavoro è un aspetto cruciale per la sua realizzazione profonda.

Il suo lavoro è un mezzo essenziale per realizzare lo scopo della sua Anima e fare il lavoro che è venuto a compiere in questa vita.

Il generatore è una persona che ha un energia sacrale sempre disponibile e questa energia ci parla di passione, desiderio, creatività, gioia di vivere, significato… E questa energia è importante che sia incanalata in ciò che ama davvero ( rischio burn-out sennò )

 

Le sue passioni sono come le molliche di pane che lo conducono alla destinazione più grande.

E questo comporta due cose importanti.

La primissima è essere consapevole e osservare ciò che ama fare in ogni contesto, non solo lavorativo, senza dare nulla per scontato solo perché “ci viene naturale” o perché si minimizza, o si ignora l’impatto che può avere nel lavoro.

Siamo abituate ( o meglio condizionate ) a pensare che solo certe skills siano spendibili nel lavoro, mentre altre siano inutili.

 

E questo punto ci porta al secondo aspetto importante da guardare: la necessità di decondizionarci da tutto quello che è il pensiero prevalentemente della nostra cultura che tende a dare molto più valore al sacrificio, alla sofferenza, alla fatica quando si parla di carriera.

Come se l’appagamento profondo, che nasce seguendo ciò che per me è significativo e che a me dà nutrimento e mi fa piacere, non possa essere conciliato con una carriera di successo che mi dia anche una grande gratificazione economica.

 

Tutto questo sembra che non sia conciliabile quando parliamo di business, invece è importante che tutti noi ( Generatori e Manifesting Generator soprattutto) iniziamo a fare un profondo lavoro di decondizionamento che ci porti a pensare e sentire che successo non significa più sacrificio e rinunciare a parti importanti di noi; ma che il vero successo – qualunque cosa significhi per noi – passa attraverso scelte consapevoli che valorizzino e diano priorità a ciò che amiamo e che ci porta gioia e appagamento.
So che può sembrare troppo bello per essere vero; ma come sempre non chiedo di credermi sulla parola ma d’iniziare a sperimentare tutto ciò, un giorno alla volta, e osservare come la vostra vita si trasformerà.

 

Quindi per tutti i generatori è vitale ed efficace osservare ogni aspetto della loro vita. Guardare cosa amano fare, cosa gli dà appagamento e nutrire quell’aspetto, ma non solo l’azione in sé  anche il modo in cui facciamo l’azione stessa. Esempio, può essere che a due persone piaccia vendere e gli riesca bene, raggiungendo entrambi buoni risultati, ma il modo in cui vendono può essere profondamente diverso perché entrambi hanno un loro modo allineato, che sentono proprio e che li entusiasmi nel processo di vendita.
Quindi caro generatore, osserva cosa ti piace e anche la modalità che più di gratifica.

 

Il processo per comprendere, creare e vivere una carriera che appaghi un generatore è un processo interno, che parte da dentro e si riversa all’esterno (così dentro così fuori come cita una famosa massima esoterica)  poiché prima di tutto è necessario che un generatore osservi e riconosca le sue passioni. Non è un processo mentale e che nasce osservando le limitate opzioni disponibili nel mondo, ma un processo che nasce da dentro e che coinvolge il corpo.

Soddisfazione e frustrazione sono due segnali corporei che indicano se il generatore sta agendo in modo allineato a Sé o no.

Le risposte non si trovano nella mente, per nessun tipo e soprattutto per un generatore.
Le sue autentiche risposte vibrano nel corpo.
Come ti senti quando pensi alla persona che ami o a qualcosa che desideri profondamente?
Ti senti, ad esempio, più leggera, felice, entusiasta…. È un sentimento, non di certo una lista di pro e contro.

 

Quindi creare e vivere la carriera che appaghi un generatore è un processo interno: prima sento cosa mi entusiasma e poi agisco. Non guardo le carriere attualmente disponibili e poi tra quelle scelgo la meno peggio.

Riconosco ciò che mi appassiona, onoro i miei desideri e mi lascio guidare dalla vita ( Sì, la fiducia e l’affidarsi sono due ingredienti essenziali )

Questo è il processo che io inconsapevolmente ho utilizzato tantissimi anni fa, prima di conoscere Human Design, quando ero stanca del lavoro in azienda e non lo sentivo più mio.

 

Ho preso una lavagna di sughero e ho attaccato tutte le parole chiave che descrivono quello che a me piace fare e quello su cui volevo costruire la mia vita; all’inizio non mi sembrava realistico e non sapevo che tipo di lavoro avrei potuto creare, poi seguendo gli imput che ho trovato nel cammino, ho creato il lavoro che faccio oggi e che mi appaga molto più di quanto immaginassi.

 

Parlando di segnali incontrati sulla strada, parliamo di un altro aspetto importante è che guarda i generatori: la loro strategia.

I generatori non sono qui per iniziare le cose da zero ( quelli sono i manifestatori ) ma sono qui per rispondere agli imput che arrivano dal mondo esterno. Non sarà mai una risposta mentale, ma corporea. Una risposta che nasce da dentro e che dipende dall’autorità sacrale o emozionale che contraddistingue un generatore.
Quindi ti chiedi quale sarà la tua prossima mossa di business? Osserva gli imput che ti arrivano dal mondo e sintonizzati sulle sensazioni che il tuo corpo prova.

Se cerchi le risposte nella mente e in ciò che pensi dovresti, sarebbe opportuno o conveniente fare… lì perdi efficacia ed efficienza. Incontrando resistenze e frustrazioni nel cammino.

 

Questo può essere un tema per molti di noi, siamo molto più abituate e allenate a stare nella mente ( rimuginando magari ) la maggior parte del tempo, che stare nel corpo, sentire le sensazioni e i feedback che ci dà. Sentire può essere scomodo, soprattutto quando non ci piace ciò che proviamo e tendiamo a scattare nel mentale, reagendo e cercando una soluzione per “sistemare le cose”. Ma questa non è mai la strategia giusta e sostenibile; per nessuno di noi, generatori inclusi, perché stiamo bypassando la sfida non comprendendola fino in fondo… quindi nessun stupore se si ripresenta nel cammino.

 

Quando ci sentiamo stanche e frustrate dal nostro lavoro, non sarà lamentandoci, cambiando lavoro, cercando soluzioni che aggiustino la situazione che ci permetterà di migliorare il nostro grado di appagamento. Senti la frustrazione, osserva dove nasce e di che desideri non ascoltati sta parlando… così potrai capire e vedere dove è veramente necessario trasformarsi, apportare migliorie e nuove strategie.

E osserva la tua vita da ogni angolatura, perché ogni area è comunicante con le altre e si alimentano a vicenda.

 

Osserva dove metti la tua energia, la investi in ciò che ti appaga e che ti piace o la stai investendo in una serie di attività che pensi di dover fare, ma che se potessi smettere adesso lo faresti perché non ti rendono appagata?

Imparare a dire di no per un generatore è molto più efficace di mille sì.

Molto spesso dire di no al cliente che non è in linea per noi è molto più efficace e molto più remunerativo che dire di sì. Quando diciamo di no dichiariamo con fermezza e facciamo spazio per ciò che vogliamo affinché la Luce ( o Universo, Fonte…. Scegli il nome che più ti risuona ) illumini quello spazio con ciò che è veramente in linea a noi e ai nostri desideri.

 

Immaginiamoci in un costante dialogo con l’Universo, un dialogo fatto non solo di parole ma di azioni e ogni nostro gesto dialoga con la Vita affermando ciò che vogliamo e ciò in cui crediamo.

Quando siamo impegnate a portare avanti situazioni che non ci appagano, senza ammetterlo a noi stesse, reagendo a ciò che viviamo e nutrendo così la nostra stessa frustrazione… è come se affermassimo che tutto ciò ci piace e può continuare.
Riconoscere cosa ci soddisfa e cosa no è il primo passo per cambiare le cose.
La consapevolezza è la più grande maestra e guaritrice.

Riconoscere poi che ora non abbiamo tutte le risposte e che le incontreremo un po’ alla volta, man mano che proseguiamo il cammino, che ci apriamo ad osservare ciò che arriva, onorando noi stesse e lasciando andare ogni mania di controllo… è un passo altrettanto essenziale e trasformativo.

 

Si pensa che quando parliamo di business tutto deve essere già previsto, inserito in un piano d’azione, magari in un orizzonte temporale di 5 anni… tutto ciò non solo è obsoleto, ma non è mai stato 100% vero. Ogni crisi o cambiamento di mercato ha dimostrato con i fatti che non possiamo prevedere ogni mossa e scenario, ciò che serve è flessibilità, rapidità d’azione e capire come l’umanità sta evolvendo ( e di conseguenza l’economia )

 

Come direbbe Steve Jobs riusciamo a mettere in fila i puntini solo dopo, solo a posteriori.

 

Da dove partire?

Da un check up iniziale.
Osserva ogni area della tua vita.
Cosa ti piace e cosa no?

Stai effettivamente nutrendo i tuoi desideri, passioni o puoi fare di meglio?

Cosa ti da soddisfazione o cosa frustrazione?

Cosa di ciò che non ami fare puoi iniziare a eliminare e delegare?
Probabilmente non potrai eliminare o delegare oggi stesso ogni attività che non ti appaga; ed è naturale soprattutto all’inizio.
Sii onesta con ciò che non ti piace e che comunque ora devi fare, chiedi di essere guidata a vedere nuove soluzioni e opportunità e nutri tutto ciò che ti gratifica ( non c’è nulla di troppo piccolo o insignificante, non lasciare che il giudizio entri )

I Generatori sono qui per realizzarsi attraverso il lavoro che amano e il risvolto economico è una conseguenza di questo processo di realizzazione, se inseguono i soldi e subordinano a questi la loro carriera non raggiungeranno mai il successo a cui sono destinati.

Sono qui per masterizzare un tema nel tempo, quindi focalizzarti su ciò che ami e nutrirlo, amplificarlo e portare il tuo contributo nel tempo è una chiave di sicuro successo e crescita.

 

Lascia perdere le strategie di marketing e vendita che non ti risuonano, che metti in atto solo perché altri lo fanno ma che non ti fanno sentire bene e ancorata nel corpo.

Osserva tutto ciò che fai nel tuo business perché pensi che “devi farlo” o “dovresti fare” … ma che non sono minimamente in linea a te.
Spesso le donne che lavorano con me mi dicono che non amano vendere o comunicare il loro lavoro… in realtà non si sono mai date la vera opportunità di comprendere e osservare il loro modo naturale ed efficace di farlo e si sono perse nelle strategie “copia e incolla” di altre persone.

Il successo nasce dal nostro allineamento e consapevolezza; ciò che ci piace del nostro brand preferito o della nostra mentore preferita è la loro unicità e sentiamo subito quando una persona non è autentica.
Quindi essere onesta con te stessa e iniziare a svelare la tua unicità nel tuo lavoro è la strada più sicura verso un abbondante successo.

 

Cosa, ad oggi, ti ha impedito di essere te stessa?
Quali condizionamenti stanno limitando la più vera e meravigliosa espressione di te come donna e imprenditrice?

 

AD MAIORA

 

Journal

nel testo ci sono molte domande e spunti di riflessione. Prenditi il tuo tempo e rispondi alle domande perché sarà questo che fa la differenza, non la lettura di un altro articolo 

Quando vuoi approfondire ti aspetto per la tua lettura personale. 

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09Ago

HUMAN DESIGN: LA MAPPA PER REALIZZARE NOI STESSE

Agosto 9, 2022 nicolezunino HUMAN DESIGN

HUMAN DESIGN

LA MAPPA PER LA NOSTRA REALIZZAZIONE

Ama te stessa è un mantra spesso citato, soprattutto nel mondo della crescita personale e spirituale.
Ma per amare noi stesse dovremmo prima essere ben consapevoli di chi siamo realmente, senza voler diventare qualcun altro e senza farci la guerra per come siamo.

Da dove iniziare?
Dalla mappa.
Perchè non esiste caccia al tesoro senza una mappa.
E il tesoro in questo caso siamo proprio noi stesse.

Lo Human Design è una scienza profonda, complessa ed estremamente pratica che ci indica la strada per la nostra unicità.
Ci mostra qual è il nostro modo naturale di interagire con gli altri, prendere decisioni, quali sono i nostri tratti distintivi e le ombre che è importante vedere e trasformare.
É una mappa dettagliata e pragmatica che possiamo usare nella nostra vita e nel business… potrei parlarne per ore, per ora iniziamo dalla masterclass di presentazione che trovi qui.
E se vuoi approfondire ti aspetto per la tua lettura personale. 

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08Ago

COME RISOLVERE I PROBLEMI NEL BUSINESS ( E NELLA VITA)

Agosto 8, 2022 nicolezunino BUSINESS HEALING

COME RISOLVERE I PROBLEMI NEL BUSINESS ( & NELLA VITA )

FARE BUSINESS CON COSCIENZA ( & CONSAPEVOLEZZA)

Fa parte del business ( e della vita stessa ) trovarci innanzi qualche sfida e difficoltà.

Il lancio che non va secondo i nostri desideri, le vendite temporaneamente in calo, la gestione del budget… la lista può essere varia e lunga.
Come fare per trasformare questi problemi in opportunità?

In 3 semplici passi.

 

  1. Riconoscere il problema.

È essenziale riconoscere davvero di che problema stiamo parlando e qual è la vera causa. Spesso ciò che vediamo come prima cosa è l’effetto di ciò che ha causato il problema… e non la vera causa.
Possiamo vedere che il lancio non è andato come vogliamo ( ad esempio ) e pensare che non siamo brave abbastanza o che siamo penalizzate dall’algoritmo di IG o che i potenziali acquirenti non abbiano i soldi per comprare il nostro prodotto. Siamo sicure che questa sia la vera causa e quindi il vero problema da affrontare e risolvere?
Metti a fuoco la situazione e chiedi di vedere il vero problema e la sfida che sei chiamata ad attraversare.

N.B. Se viviamo spesso una situazione simile che ci presenta lo stesso simile problema… spesso è perchè non abbiamo compreso la radice della situazione e siamo state impegnate a trovare una soluzione inefficace, perchè non relativa al vero problema.

 

2.Accetta la situazione

Non possiamo trasformare nulla se prima non l’abbiamo accettato.
Spesso siamo in lotta con ciò che vogliamo trasformare, non accettiamo che la situazione sia diversa da come la desideriamo, facciamo fatica a sostenere il disagio emotivo, tendiamo a scappare e cercare conforto all’esterno ( nel cibo, shopping, serie tv o altro ) e non stiamo nella situazione accettandola, assumendone la responsabilità e prendendo possesso della situazione ( in inglese suona meglio quest’ultima frase, own it ).
Se non passiamo attraverso l’accettazione, ogni tentativo di risoluzione sarà una fuga e non una vera trasformazione.
E quando parlo di trasformazione non intendo “solo” del problema che viviamo, ma di noi stesse.
Se non evolviamo anche noi, stiamo certe che il “problema” di lavoro o meno si ripresenterà.

 

3. Trasforma la situazione ( e te stessa )

Questo è il momento in cui è importante che lasciamo la presa e con essa tutti i nostri ragionamenti su ciò che è possibile o meno, su tutte le possibili soluzioni sperate e risultati attesi.
Lasciamo andare per aprirci davvero alle infinte possibilità a cui abbiamo accesso se invitiamo la Luce ad entrare ( o Universo, Dio, Buddha…. in base al tuo sentire ).
Invita la Luce ad entrare e osserva come tutto inizi a trasformarsi.

 

Quando facciamo fatica a mettere a fuoco la vera causa o ad accettare ciò che viviamo, invitiamo sempre la Luce a guidarci.

Se desideri approfondire, qui c’è una pratica a cui puoi accedere immediatamente.

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04Feb

L’ARTE DI SAPERE ASCOLTARE I NOSTRI CLIENTI

Febbraio 4, 2022 nicolezunino BUSINESS HEALING

L'ARTE DI SAPERE ASCOLTARE I NOSTRI CLIENTI

FARE BUSINESS CON COSCIENZA ( & CONSAPEVOLEZZA)

Quando e quanto ascoltiamo i nostri clienti profondamente?
E non intendo ciò che dicono letteralmente, perché spesso ciò che pronunciano è frutto di condizionamenti e potremmo cadere nella stessa loro trappola: di credere a ciò che affermano, credere nelle promesse già false che si fanno, credere che quello che dichiarano di volere sia vero, sia loro e siano davvero disposti a raggiungerlo come dicono.
Ascolto richiede necessariamente silenzio, interiore prima di tutto, per poter accogliere, captare e cogliere quello che l’altro dice e soprattutto come lo dice o cosa non dice.
Mi fanno spesso notare come mi attacchi alle parole, come se rimanessi rigida in una tecnica e scadessi nel tecnicismo perdendo fluidità, il senso d’insieme e la connessione con l’intenzione profonda del messaggio.
Tutt’altro. credo profondamente che ogni parola sia un simbolo, e usarle con casualità sia illusorio o folle. Ogni formula magica richiede 3 elementi: intenzione, emozione e le parole “giuste”. Sennò addio incantesimo!
Per me, le parole sono portali d’accesso che ci conducono a mondi, a consapevolezze e stadi di coscienza.
Le ascoltiamo o semplicemente le udiamo?!  Facendole scorrere, una dopo l’altra, mentre già pensiamo a cosa dire o meglio, ribattere
E il vero ascolto non può passare solo attraverso l’orecchio, ma deve invadere tutto il nostro essere e passare attraverso il cuore. Perché ascoltare veramente significa anche riconoscere le nostre emozioni, oltre quelle dell’altro se siamo impegnate in una conversazione, e contenerle, riconoscendole senza lasciarci dominare… perché spesso non sappiamo ascoltare, noi o gli altri?
Perché dentro viviamo uno scoppio di emozioni che ci spingono a voler essere viste, ascoltate, aver ragione, predominare l’altro, difenderci…
come si può ascoltare davvero con questo trambusto interiore; a cui si accoda le mente con i suoi soliti pensieri ?!
Quei soliti pensieri che ormai dovremmo conoscere molto bene e che ci dicono sempre le stesse cose, magari declinate con qualche piccolo cambiamento, ma che di base fanno leva sulle nostre familiari paure di sempre.
La maggior parte delle persone vuole essere ascoltata, più che ascoltare. Masterizzare quest’arte non è solo raro ma molto proficuo, perché così possiamo essere di reale servizio agli altri, rispondendo ai loro veri bisogni emotivi, fisici, mentali e spirituali… e non a quelli che rincorrono, magari da molto tempo, senza portare alcun reale beneficio e appagamento nelle loro vite.
Ascoltare davvero significa metterci da parte e osservare, sentire.
Include anche non presumere nulla ed essere aperti ad una visione più ampia, anche quella di poterci sbagliare.
Come iniziare a masterizzare quest’arte per comprendere chi amiamo e i nostri clienti?
Dovrebbe essere ovvio: da noi stesse.
Allenando il silenzio. Soprattuto della mente.
Spostando l’attenzione dal chiacchiericcio della mente al cuore. É un diverso modo di centrarsi. Diverso rispetto all’idea distorta che il centro del mondo sia nella testa, nei suoi limiti e condizionamenti.
Più ci alleniamo ad ascoltarci, più questa centratura si sente nel corpo.
Sì, nel corpo. Ascoltarci significa ascoltarci ad ogni livello: corporeo, emotivo, energetico, mentale e spirituale.
Il segnale più forte che abbiamo perso l’allenamento ad ascoltarci? Siamo sorde ai segnali e alle sensazioni del corpo ( nel tempo, questo ci può portare al burn out o alla malattia )
Ascoltarci è un dono che facciamo a noi stesse, possiamo così comprendere e sentire la nostra verità, cosa realmente ci motiva e ci ispira nella vita e come vogliamo viverla questa vita… ci permette di togliere il pilota automatico che ci fa procedere addormentate e inconsapevoli verso un destino che non rende giustizia alla bellezza della nostra Anima e all’immenso potenziale che incarna.
E solo quando sapremo ascoltare noi stesse, riusciremo a comprendere l’altro e guidarlo.
Guida gli altri solo chi sa davvero ascoltare.
E in questo mondo che lascia grande spazio alla crescita personale e spirituale, saper ascoltare chi guidiamo è ancora un’eccezione per me.
Vedo ancora molte persone che guidano gli altri ignari di ciò che desiderano e di chi sono, guidati da un senso di superiorità che fa loro presumere di conoscere chi sono le persone che guidano, di cosa hanno realmente bisogno e di quale sia il loro percorso.
Ma credo con tutta me stessa che questa sia una tendenza che ha vita breve, vedo un futuro di persone che, sapendosi ascoltare, sapranno riconoscere da chi essere guidate e da chi imparare e , a loro volta, sapranno essere guida con umiltà, presenza e empatia.
Ad Maiora
Photo by Jon Tyson on Unsplash

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19Dic

DI CHE SOGNO SEI? FARE BUSINESS CON COSCIENZA

Dicembre 19, 2020 nicolezunino BUSINESS HEALING

DI CHE SOGNO SEI?

FARE BUSINESS CON COSCIENZA ( & CONSAPEVOLEZZA)

Il titolo questa volta non è mio, ma di Ciarina.

Con lei e con Franci  ( aka cibosupersonico ) ho avuto una bellissima condivisione in diretta su Instagram qualche giorno fa.
Abbiamo parlato di sogni e di come fare business con coscienza e consapevolezza, sì vero consapevolezza non era nel titolo della diretta ma è una parola che io amo.

E non importa se sia abusata o maltrattata, quante parole lo sono?

Ma basta questo per svuotarle dal loro messaggio?
Forse la parola Amore, Libertà, Condivisione, Valori.. non lo sono a volte?
Eppure per me conservano la magia del loro significato.

Siamo anche le parole che scegliamo di dire o non dire.

E consapevolezza è una delle mie preferite.

Deriva da Consapere , sapere con.

Ed è quel livello di conoscenza di cui abbiamo tanto bisogno, siamo diventati bulimici nel processare informazioni, ma cosa sappiamo davvero? Cosa ci appartiene dentro le ossa?
Perché non conta cosa sai a livello intellettuale. Conta se e come l’hai fatta tua quella cosa. La consapevolezza è uno stato dell’essere, uno stato interiore, che ha poco a vedere con la conoscenza fine a sè stessa ed è sempre più collegata al modo di vivere, alla propria etica, verità, integrità… all’essere collegati alla parte più profonda e vera di noi che ci guida verso una vita significativa.
É strettamente legata a come facciamo le cose, a cosa ci muove… piuttosto di cosa facciamo e basta.

 

Sogni, business e consapevolezza.
Cosa li lega?
La voglia di fare la propria parte, non solo per sé stessi ma per il bene collettivo.

 

Per me il business è lo strumento che ci permette di realizzare noi stesse e di metterci a servizio degli altri.
Perché un progetto non è mai solo nostro, ne siamo i fondatori e i manager, ma riguarda tutte le persone che ne saranno toccate, dai dipendenti e le loro famiglie, ai fornitori, ai clienti, passando anche per la comunità locale e la collettività in genere.

E progetti come questo, nascono prima nel cuore di una persona come sogni.

 

Non ci insegnano a sognare
Ci chiedono che lavoro vogliamo fare fin da quando siamo piccoli.

Dovrebbero chiederci che sogni abbiamo.

Dovremmo iniziare a chiederci a vicenda di che sogno siamo e incoraggiarci l’un l’altro.

 

Eh lo so.
Non siamo più abituati a sognare.
Anzi, spesso ci sembra una perdita di tempo e poco concreto.
Lo vedo con le ragazze che lavorano con me. Hanno la grinta di creare qualcosa di loro, ma quando le faccio partire dalle basi: mettere a fuoco la visione, le motivazioni e la vita che vogliono vivere a 360°… ogni tanto si bloccano. Pensano che sia un esercizio fine a se stesso perché una cosa è sognare, desiderare e una cosa è creare un progetto di lavoro.
Questo è il condizionamento che fino ad ora ci ha fatto lavorare per i soldi e non per la passione, che ci ha scisso tra chi siamo e cosa facciamo… e ci ha fatto dimenticare lo scopo della vita; per non parlare di ciò che vogliamo.

Invece la parte di tutto è identificare cosa per noi è significativo.

Cosa per noi costituisce una vita felice e allineare le nostre azioni e decisioni di conseguenza.
Anche se questo richiede tempo, perché magari attualmente siamo dalla parte opposta in cui ci siamo rese conto che vorremmo essere.

Non è tanto una questione di tempo che passa. Ma di come noi lo riempiamo.

 

Un po’ di domande per te.

 

  • Quali sono per te i momenti significativi di una giornata? Dell’ultimo anno? Della tua vita?
  • Cosa per te è significativo ( che ti rende viva, che vale la pena di essere vissuto, che ha valore… ) ? Fai una lista di almeno 10 cose. ( e sono buona, sappilo ? )
  • Ora guarda la tua lista, quanto di quello che hai scritto riempie le tue giornate?
  • Cosa puoi fare per integrare di più nelle tue giornate e settimane ciò che per te è significativo?
  • Da 0 a 10 quante giustificazioni ti stai dicendo ? Ora, mettendo da parte quelle giustificazioni ( come se fossero sparite, volatilizzate ), cosa puoi davvero fare?
  • La vita che stai vivendo è allineata a quella che vuoi vivere?

 

Queste domande non servono a farti stare male o iniziare a darti addosso con giudizi, tutt’altro.
Servono a farti prendere un po’ più di consapevolezza rispetto a cosa per te è importante e come puoi alimentarlo sempre di più nella tua vita.

La consapevolezza, quella che magari all’inizio arriva come un sussulto del cuore, ci permette di prendere decisioni mosse da motivazioni profonde.
Il più delle volte reagiamo ai nostri stati emotivi , o a quelli che l’ambiente esterno ci sollecita ( e che se si risvegliano è perché sono in noi, quindi no non è colpa di niente e nessuno là fuori ) e da questo comportamento non stiamo creando con consapevolezza, tutt’altro.

Stiamo creando sulla base di mancanze o ferite percepite; e più creiamo da questo stato dell’essere più alimentiamo la mancanza o la ferita.

Quindi fermati.
Riconosci come stai.
Accogli come stai.
Riconosci cosa per te ha valore.

E alimentalo.

 

Agisci in base alla vita che vuoi vivere.
Agisci in base a ciò che per te è significativo.
Agisci in base alla visione della vita che vuoi vivere.

 

Tempo fa, quando ancora lavoravo in Svizzera per un famoso stilista, sognavo una vita diversa e ti confesso che mi sembrava folle: lavorare online, da dovunque volessi, aiutando le donne con i loro progetti facendo ciò che so fare meglio e mi diverte pure.

Ma che idea è?

 

Mi sembrava folle, nulla del genere apparteneva al mio mondo di riferimento, nessuno dei miei amici faceva niente di simile e il mio settore di riferimento, la moda e il lusso, prevedeva grandi aziende e sfilate, nulla da fare online.
Così ho iniziato ad informarmi.
Perché il nostro mondo è solo uno dei tanti mondi possibili.
E sai cos’è successo informandomi?
Come immaginerai, visto che ora faccio ciò che prima ritenevo folle, ho scoperto che altre persone già facevano qualcosa di simile.

 

Quindi, sii curiosa e lasciati ispirare.

 

Sognare, immaginare, creare… è uno dei doni peculiari dell’essere umano.
Sono i doni che ci rendono simili al Divino (qualunque cosa per te sia: Dio, Buddha, Allah, Universo, Luce… )

 

Vista in un’ottica di business è come se non stessimo utilizzando il nostro vantaggio competitivo.

Ma secondo te, se possiamo sognare, immaginare e creare… è perché dobbiamo vivere nella frustrazione di una vita grama o perché possiamo realizzare ciò che sentiamo vibrare nel nostro cuore?

Certo ci sarà da lavorare.
Ma non lo stiamo facendo forse comunque?

 

T’immagini poterlo fare con gioia, con significato e per uno scopo che sia a beneficio di tutti.

 

Le ultime domande per te:

 

  • Se avessi la possibilità di diffondere un messaggio al mondo, quale sarebbe?
  • Se potessi trasformare la vita delle persone, come la trasformeresti?
  • Se potessi migliorare la vita di chi ami, come lo faresti?
  • Se cancellassi ogni giudizio negativo che hai contro di te e avessi la certezza che sarà un successo, cosa faresti?
  • Quale sogno scegli di vivere e alimentare?

 

Ricorda, la più alta ( e unica ) forma di certezza viene da dentro e ci puoi accedere in qualsiasi momento.
Quindi, cerca dentro le tue certezze e smetti di guardare fuori.

 

“Se c’è un desiderio nel tuo cuore, c’è anche una strada” detto Sufi. Sono parole che mi risuonano dentro fin dal mio ultimo viaggio in Oman.

 

Alimenta i tuoi sogni, loro sanno dove condurti.

 

Sogni e Business possono lavorare insieme per il bene comune.
Se smettiamo di vederli come separati, o addirittura antagonisti, possiamo curare il modello di mondo e economia che abbiamo contribuito a creare.
Per questo ci vuole consapevolezza di ciò che facciamo e non facciamo.
Questa ci permetterà di vedere sogno e business come un tutt’uno, eliminando i compromessi che abbiamo accettato o fatto in nome del lavoro, e riportando il lavoro ad un vero strumento che nobilita l’uomo e la sua Anima.

Perchè lo scopo ultimo, non è diventare ricchi ( quello è un piacevole effetto collaterale ) è trasformarci e donare.

We can make it.

 

PS. la diretta con Franci e Ciarina la trovi qui. 

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