Ti capita mai di pensare che gli altri abbiano capito tutto?
Se guardiamo là fuori troveremo tantissime persone pronte a dirci cosa fare, come vivere e quali sono le soluzioni a tutte le nostre domande.
E ne troveremo tante altre che ci sembrano meglio di noi.

Ma sembrare ed essere appartengono a due mondi diversi.
E le risposte alle nostre domande possono nascere solo da noi; tramite l’esterno possiamo ispirarci, prendere spunti e nuove conoscenze… ma spetta a noi capire cosa risuona e cosa no, cosa sentiamo in linea a noi e cosa così lontano.

So che questo richiede una gran dose di amore verso noi stesse, per non parlare della fiducia, della capacità di ascoltarci e distinguere cosa ci appartiene e cosa lo abbiamo preso dall’esterno e può essere lasciato.
E so che spesso la cosa più facile è dubitare di noi e sperare nell’aiuto provvidenziale esterno che ci dica cosa fare.

Ma così continuiamo a metterci da parte e quell’autostima tanto agognata non può crescere.
É tempo di iniziare a vederci e riconoscerci.

Credere in noi, riconoscere i nostri punti di luce e ombra con grande amorevolezza, è una pratica quotidiana. Ed è anche un testimone che lasciamo agli altri, perchè grazie al nostro esempio potranno a loro volta credere in loro.

Si pensa spesso che l’autostima sia sapere sempre cosa fare o fare la cosa giusta, per me è anche accettare che ci saranno sbagli lungo il percorso e sarà anche grazie ad essi che evolveremo.
Potremmo osservare le nostre reazioni e correggerle.
Potremmo riconoscere gli “errori” fatti per amore e ingenuità, e trasformarli in maggiore amore.
Potremmo anche riconoscere che a volte ci siamo mosse per un desiderio che in realtà non ci apparteneva più o non è mai stato nostro.

In ogni caso, evolveremo se non ci colpevolizzeremo e se smettiamo di pretendere da noi tutto giusto, sempre e comunque.
Certo, è un processo.
E lo è per tutti, anche per me che scrivo. Ci sono giorni che mi riesce semplicemente e altri in cui devo ricordare a me stessa tutto ciò, ricordarmi che valgo e merito per il semplice fatto che esisto.

Abbiamo legato troppo spesso il nostro valore a ciò che abbiamo fatto, ai nostri conseguimenti materiali.
Cadendo così nel tranello che fare=valere, appoggiate da una società materialistica ( e patriarcale ) che da valore a ciò che si fa.

É tempo di riappropriaci della nostra nautra saggia che giace dentro di noi, iniziare un processo di trasformazione che passa necessariamente dall’Anima, accogliere il vuoto senza correre a riempirlo facendo e guarire noi stesse.

La donna, comunque, guarisce sé stessa quando inizia a nutrire il suo corpo e la sua Anima e a reclamere i propri sentimenti, il proprio intuito, la propria sessualità, la propria creatività e il proprio senso dell’umorismo.
Parte dell’energia che era prima diretta all’esterno pain piano viene ricondotta all’interno.
Maureen Murdock

Quindi credi a te anche quando si tratta del tuo business.
Fidati di te, di ciò che vedi che vuoi realizzare e ascolta come tu vuoi realizzarlo.
Oggi ci sono tantissimi strumenti e metodi e molti altri ne verranno. Tu scegli quello che senti allineato a te, non quello che fanno gli altri.
Se così fosse, dovresti cambiare strategia ogni mese e mettere in piedi così tante cose che passeresti il tuo tempo a gestire il tuo business piuttosto che crearlo.

Non credere a chi ti dice che vuoi troppo. Tu vuoi realizzare te stessa e condividere i tuoi doni.
Non credere a chi ti dice che le cose si fanno in un solo modo o niente. In quel caso ricordati chi ha inventato nuove regole: Apple, Tesla, Netfilx… & more.
Non credere a chi ti dice che c’è la crisi e bisogna accontentarsi/essere realisti… ricorda anche in questo caso che in ogni momento ci sono aziende e persone che crescono e prosperano ( e non sono solo multinazionali senza etica ), e ciò che conta è come ti mostri là fuori, cosa condividi e con quale atteggimento.

Non credere nemmeno a chi ti dice che tutto è già stato inventato. Sennò Armani a quest’ora era ancora un vetrinista, visto che  lo aveva preceduto Chanel anni prima.

E non credere nemmeno al mito del mercato saturo, figlio di una concezione limitata del mercato e delle opportunità, frutto di un’economia linerare e tutt’altro che circolare e verticale.

Ma soprattutto non credere a chi ti dice che hai una brutta voce,  a chi ti ricorda i tuoi presunti errori, a chi ti dice che non ce la farai mai… a chi ti definisce con termini che ti ristringono, anziché valorizzarti.

Credi nella vita che vuoi realizzare.
Credi nei tuoi valori.
Credi in ciò che ti fa stare bene.

Ecco, stare bene dovrebbe proprio essere il metro con cui prendi le misure delle situazioni. 

Ciò che pensi. Ciò che vivi. Ciò che ti dicono. 

Ti fa stare bene? Allora vuol dire che sei sulla strada giusta. 

Ma se non aggiunge nulla alla tua felicità, allora lascia perdere. Non ti serve.

La vita che vuoi costruire non ha bisogno di questo mattoncino.

Sennò, mattoncino dopo mattoncino creiamo un muro tra noi e  ciò che vogliamo… anziché un ponte. 

Lo so, a volte sarai tentata a credere a tutto ciò. A credere che vuoi troppo. Che sei troppo o che sei addirittura sbagliata.

E in quei momenti. Quando credere in te risulta un miraggio… almeno credi in quella vocina che ti dice “che c’è di più”. 

Che “non può essere tutto qui”.

 Che “ un altro modo, ci deve pur essere”

Credile.

Seguila.

Fidati di lei e del tuo istinto di essere felice.

Perché quella vocina ha ragione.

C’è effettivamente di più.

TU.

TU SEI DI PIU’ di ciò che hai sempre creduto.

E iniziando a crederle, ogni giorno di più, capirai anche come. 

Come scoprirlo.

Come realizzare te, le tue idee e la tua vita.

Per ora, basta un solo atto di fiducia verso te stessa.

Un giorno alla volta. 

E poi un giorno ti scoprirai meravigliata della vita che TU stessa ti sei creata. 

Il lavoro dei sogni, non si trova. Si sceglie.
Vivere una vita significativa e di contributo, realizzandoti professionalmente facendo ciò che ami, è possibile.
Da dove iniziare?

Una masterclass e un workbook per iniziare a mettere le basi del lavoro e della vita che vuoi.